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Si chiama Irrisistibilmen-thè la nuova campagna di comunicazione di Thè San Benedetto, le cui pubblicità sono in rotazione sulle principali emittenti tv del nostro paese. La testimonial è la showgirl Elisabetta Canalis.
Pubblicità Thè San Benedetto, regista e chi è la testimonial
La campagna pubblicitaria di Thè San Benedetto mira a promuovere tre, differenti prodotti. Il primo è il Thè San Benedetto Regular, il secondo è il San Benedetto Thè Zero ed il terzo ed ultimo è il San Benedetto Fruit e Power. Come avvenuto in passato, il volto scelto come testimonial è quello di Elisabetta Canalis, che già aveva rappresentato, a livello comunicativo, le acquee della società.
La pianificazione sui media, curata da Media Club, non si limita alla sola televisione, espandendosi anche in ambienti online ed offline, come ad esempio le riviste. La società che ha ideato la produzione è The Beef, mentre quella che l’ha realizzata è Akita. La regia è di Federico Brugia, fra i registi più importanti al mondo nel settore.
La recensione
La pubblicità del Thè San Benedetto ha una durata di 30 secondi. Girata in una delle tante spiagge del Salento, Elisabetta Canalis raggiunge un bar posto proprio sulla battigia e chiede al cameriere il “solito thè”. Ovviamente, il riferimento della showgirl è al Thè San Benedetto.
Dopo averne gustato giusto un sorso, prende un megafono ed inizia a declamare una serie di qualità della bevanda, che finiscono rigorosamente con la desinenza te, in modo da poter fare il gioco di parole con il thè. Ed è così che alle persone presenti nella spiaggia, Canalis afferma: “Giornata bollen-the? Qualcosa di rinfrescan-the, immediatamen-the?”. Tutti corrono verso il bar e la showgirl, dopo una rapidissima spiegazione del prodotto, recita il claim, ovvero San Benedetto Irresistibilmen-thè.
Pubblicità Thè San Benedetto, la recensione
La pubblicità di Thè San Benedetto ha un ottimo montaggio e una buona regia. Le immagini, infatti, ben si amalgamano con le note di Times of the Season, brano del ‘68 scritto da The Zombies e rivisitato (bene) per l’occasione.
Ciò che sovrasta tutto il resto e che lascia a desiderare, però, è la parte della scrittura. Il gioco di parole fra i vari lemma e le loro desinenze lascia il tempo che trova, non è efficace ed, anzi, rischia di essere addirittura controproducente, provocando più fastidio che interesse in chi guarda. Tale espediente narrativo sta alla base dell’intera produzione, sin dal claim, rovinandola per questo in modo irrimediabile. Inoltre, la produzione non brilla certo per inventiva, risultando troppo debole dal punto di vista della narrazione, che qui manca quasi totalmente.