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Domenica 5 febbraio, dalle ore 21:25 su La7, è prevista la messa in onda di un nuovo appuntamento con Non è l’Arena. Il programma è condotto, come di consueto, dal giornalista Massimo Giletti. La puntata è fruibile in diretta streaming sul sito dell’emittente.
Non è l’Arena 5 febbraio, l’arresto di Matteo Messina Denaro
A Non è l’Arena di domenica 5 febbraio si torna a parlare di mafia. Lo spunto di partenza, così come accaduto anche nelle ultime settimane, è rappresentato dal ritrovamento di Matteo Messina Denaro. Il boss di Cosa Nostra è stato arrestato lo scorso 16 gennaio, dopo una latitanza durata 30 anni. Il fermo è arrivato all’interno della clinica privata La Maddalena di Palermo, dove era in cura con la falsa identità di Andrea Bonafede.
I carabinieri del Ros proseguono le indagini. L’obiettivo è riuscire a scovare la rete di contatti che ha permesso a Messina Denaro di rimanere nascosto per tre decenni. Di questo il conduttore discute con vari ospiti, tra cui i giornalisti Sandra Amurri e Peter Gomez. Atteso l’ex Ministro Francesco Storace, oltre ad Angelo Garavaglia Fragetta, cofondatore del Movimento delle Agende Rosse. Presente Ismaele La Vardera, vice presidente della Commissione Antimafia della Regione Sicilia.
Il ritorno di Salvatore Baiardo
Nella diretta di Non è l’Arena del 5 febbraio fa il suo ritorno Salvatore Baiardo. Il pentito di mafia è in studio per comunicare nuove e importanti rivelazioni. A dirlo è lui stesso, attraverso un video pubblicato sulle sue pagine social.
Durante Non è l’Arena del 5 febbraio, Baiardo ha un lungo confronto con Antonio Ingroia. L’avvocato ed ex magistrato, sin dal 1987, ha lavorato a stretto contatto con Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Nel 1993 è divenuto pubblico ministero della Procura antimafia e, negli anni, è stato tra i protagonisti dell’inchiesta sulla Trattativa Stato – mafia.
Come racconta Non è l’Arena del 5 febbraio, Ingroia è convinto che Baiardo agisca come “messaggero dei fratelli Graviano”. Ipotesi, questa, che trova in accordo altri autorevoli esperti, come l’ex procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato. L’ex pentito di mafia, tuttavia, ha più volte negato tale scenario.
Non è l’Arena 5 febbraio, il caso Cospito
A Non è l’Arena del 5 febbraio tiene banco la vicenda di Alfredo Cospito. L’anarchico è stato condannato per aver compiuto due attentati: il primo ai danni di un dirigente dell’Ansaldo Nucleare, mentre il secondo contro una scuola allievi dei carabinieri. Lo scorso maggio, Cospito è finito al 41 Bis, dove deve rimanere per i prossimi quattro anni. Per protesta contro tale regime, da ottobre è in sciopero della fame e le sue condizioni, ora, sono in continuo peggioramento. Mentre la politica e la magistratura hanno confermato per lui la carcerazione di massima sicurezza, nelle piazze italiane sale la tensione a causa delle manifestazioni dei movimenti anarchici. Sul tema discute il giornalista Alessandro Sallusti e l’avvocato Iuri Maria Prado. Infine, a loro si aggiunge Raimondo Etro, ex brigatista coinvolto nel sequestro di Aldo Moro.