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Mercoledì 27 settembre, in prima serata su Rete 4, è in onda un nuovo appuntamento di Fuori dal coro 2023. Il programma, come sempre, è in onda su Mediaset Play. Alla conduzione c’è il giornalista Mario Giordano.
Fuori dal coro 27 settembre 2023, la gestione dei flussi migratori
Nel corso di Fuori dal coro del 27 settembre, Giordano parla a lungo del fenomeno della gestione dei flussi migratori. L’immigrazione, infatti, continua a tenere banco nel dibattito sia nazionale che internazionale. Nelle scorse ore, il governo italiano ha avuto delle tensioni con la Francia e con la Germania sul tema dell’accoglienza.
Durante Fuori dal coro del 27 settembre, Giordano mostra al pubblico due reportage. Il primo ha come protagonista Ventimiglia, dove le forze dell’ordine francesi realizzano da giorni dei respingimenti al confine con il nostro paese. Il secondo, invece, analizza la rotta dei Balcani.
Durante la prossima puntata si continua a discutere di immigrazione con un lungo approfondimento sulla costruzione dei Centri di permanenza per i rimpatri. Tali luoghi dovrebbero fare la loro comparsa in diverse città italiane, tra cui spiccano Bologna, Bolzano e Genova. Molti sindaci e amministratori locali, però, hanno già manifestato al governo la contrarietà ad ospitare i CPR all’interno dei propri territori.
Le occupazioni abusive
Fuori dal coro, anche nella puntata di mercoledì 27 settembre, si occupa di occupazione abusiva. Un argomento, questo, di cui Mario Giordano si occupa oramai da anni, sin dall’esordio del talk. Esso, nel prossimo appuntamento, propone un focus sulla situazione presente a Napoli e a Roma.
Qui, infatti, ci sarebbero degli alloggi a tempo destinati ai custodi delle scuole che, però, sarebbero occupati in modo abusivo. Giordano affronta il problema dei furti nelle case. Con ospiti ed esperti dà consigli sulle misure di prevenzione da adottare.
Fuori dal coro 27 settembre 2023, il modello della città dei 15 minuti
Infine, le telecamere di Fuori dal coro del 27 settembre si concentrano sul borgo inglese di Oxford, dove è in sperimentazione il cosiddetto modello della “città in 15 minuti”. Tale concetto, ideato nei primi anni del 1900, consiste in una visione della metropoli policentrica, accessibile e sostenibile. Prevede, infatti, che tutti i residenti trovino, a una distanza massima di 15 minuti a piedi o in bici, la disponibilità di una vasta rete di servizi. In questo modo, gli abitanti possono sbrigare con semplicità ogni azione quotidiana ed è limitato l’uso di macchine o altri mezzi di spostamento inquinante. Fuori dal coro si domanda se tale innovazione possa mettere in discussione il modo di vivere delle persone.