Il Festival andrà avanti da oggi fino al 24 giugno: l’Orchestra è, naturalmente, quella Nazionale della Rai e i concerti daranno pari risalto alle voci, come alle diverse direzioni orchestrali di brani anche sinfonici.
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Intanto, se la rassegna ha avuto inizio ieri 19 maggio, con un concerto guidato dal direttore slovacco Iuraj Valčuha e col basso russo Dmitri Beloselsky, i quali hanno eseguito musica di Modest Musorgskij, il secondo appuntamento del Festival ha per protagonista la diva del canto lirico del momento: Maria Agresta.
Harnisch Rachel
Un’italiana di 38 anni nata a Vallo di Lucania, la cui pura e morbidissma voce che affronta ruoli belcantistici ma anche grandi impegni drammatici, le ha consentito una carriera fulminea. Ha già cantato nei maggori teatri mondiali, con opere che vanno dalle mozartiane e rossiniane a quelle drammatiche verdiane e donizettiane: e non sorprende che in questo concerto ella impersoni le eroine di Giacomo Puccini. Sarà di volta in volta la mutevole Manon Lescaut e la gelida principessa Turandot, la dolcissima e infelice Suor Angelica e la sensuale, innamorata e tuttavia assassina Tosca. Ma anche la volubile Magda ne “La rondine” e la tenera, fedele Butterfly che muore suicida.
Maria Agresta
Altri brani sinfonici di Puccini completeranno il programma. Il 9 giugno sempre alle 20,30 il direttore d’orchestra sassone Hansjörg Albrecht, che ha operato nei principali centri tedeschi, Dresda, Colonia, Amburgo, Monaco, e che eseguirà anche le due Sinfonie di Mozart KV 338 e KV 543, farà coppia col soprano svizzero Rachel Harnisch.
Perfettamente in condizione di passare dall’opera settecentesca ricca di fioriture al possente melodramma ottocentesco, preferita dal grande Claudo Abbado per la sua versatilità, la Harnisch farà sue varie pagine mozartiane, da “Idomeneo” a “Il re pastore”, soprattutto dal Don Giovanni, opera buffa e tragica al tempo stesso.
Juan Diego Florez
Il 16 giugno, l’appuntamento è affidato alla bacchetta del celebre direttore inglese Jeffrey Tate che – insieme col soprano irlandese Orla Boylan e il tenore americano Brenden Gunnell – approfondirà il grande repertorio tedesco: per Wagner i brani saranno tratti da “Parsifal” e da “La Walchiria”, mentre per il torbido e sensuale Richard Strauss saranno trascelti passi da “Arianna a Nasso”.
Per finire, la sorpresa del 24 giugno – su Radio3 alle ore 19: fare attenzione! – sarà l’arrivo di Juan Diego Florez. Sì, proprio lui, il tenore peruviano poco più che quarantenne, che in questi due ultimi decenni (ma anche da prima) ha spiazzato al Rossini Opera Festival, facendo parlare di voce sopra la norma per la sua estensione, la sua resistenza, la sua potenza e bellezza.
Tate Jeffrey
Juan Diego Florez al ROF è diventato un mito: portato in palma di mano dal sovrintendente del Festival Gianfranco Mariotti, le sue interpretazoni delle opere di Rossini sono diventate dei modelli. Questa star del belcanto, diretta dall’americano Christopher Franklin, sparerà fuochi d’artificio, con arie di Mozart, Verdi e naturalmente Rossini, ma anche del repertorio francese. E perché la sorpresa lo sia fino in fondo, Juan Diego canterà anche celebri canzoni italiane e addirittura penetrerà da reuccio alla Claudio Villa nelle elettrizzanti zarzuelas spagnole.