{module Pubblicità dentro articolo}
Ma poi, dando corso all’illustrazione del calendario della stagione, il più bel dono glie lo ha fatto lui, Proietti, che per la prima volta salirà sul palcoscenico da attore, oltre che da regista, e proprio con un “Omaggio a Shakespeare” – per il 400° della morte – di cui ha curato anche adattamento e regìa l’8 luglio, dedicandosi a brani da “Edmund Kean” (di Raymund FitzSimons), sulla realtà più profonda della vita di un attore.
Ma intanto già il 23 giugno la stagione sarà iniziata con “Lear. La storia”, adattamento di Giuseppe Dipasquale, con Mariano Rigillo che interpreta la figura del Re, oggi “emozionato come un ragazzo”, per l’impegno di dar vita ad in personaggio in cui si concentrano i mali del mondo, la falsità, l’ansia del potere, l’odio, la pervesità, l’ingratitudine, tanto che questa creatura viene presentata senza il suo titolo regale. Un nuovo allestimento è quello de “Il mercante di Venezia” il 27 luglio, la cui regìa (e traduzione dall’inglese) è di Loredana Scaramella, che lo ha voluto in una veste ammodernata, collocandolo in una Belle Epoque di fantasia, esaltandone il carattere di commedia. Dal 10 agosto torna per la decima volta “Il sogno di una notte di mezza estate”, culmine della fantasia shakespeariana, commedia delle commedie, fatata, onirica, densa di personaggi (Puck è il ballerino classico Fabio Grossi), con la regìa di Riccardo Cavallo, prodotto da Politeama Srl come il “Mercante di Venezia”.
Il 26 agosto ecco un’opera tarda del Bardo inglese, meno nota e rappresentata, “Il racconto d’inverno” con la regìa di Elena Sbardella: summa dell’etica shakespeariana nei temi della gelosia, del dolore, della morte, dell’incredulità, ma anche dell’amore e della vita. Il 29 agosto ci attende la novità dei “Sonetti d’amore”, i capolavori poetici di Shakespeare, teatralizzati nell’ideazione e regìa di Melania Giglio, con la personificazione dei dedicatari il conte Henry Wriothesly e la Dark Ledy tenutaria di un bordello londinese, con accompgnmento musicale di vari autori.
Dal 19 settembre un altro titolo immenso, “Romeo e Giulietta” con la regìa di Gigi Proietti e attori sempre più giovani (Giulietta è Mimosa Campironi, Romeo è Matteo Vignati), coi contributi musicali di Roberto Giglio: l’inizio della vicenda è nell’oggi, il resto è nel passato, insomma tutto si svolgerà in due mondi. Da ultimo, il 5 ottobre, un’opera nel testo originale inglese, “The Tempest”, in coproduzione con Bedouin Shakespeare Company, regìa di Chris Pickles, producer Eleanor Russo, che esalta l’affiatamento degli interpreti e la nuova avventura. In bilancio anche un laboratorio su “Macbeth, I contagiati dalla morte”, a cura di Daniele Salvo.
Una lode speciale a Gigi Proietti viene offerta dal Commissario Tronca, presente all’incontro, che lo ringrazia perché in ciò che fa “mette l’anima”. E tutto si chiude con le parole di Shakespeare: “La vita non è che un’ombra che cammina, un povero attore che si dimena e si pavoneggia per un’ora su un palcoscenico, e poi non se ne parla più”.