Il “Don Carlo” (1864-67) è una delle opere della maturità di Verdi, che precede di soli quattro anni “Aida” e che evidenzia l’evoluzione artistica della sua estetica, soprattutto nella complessità dell’orchestrazione e della concertazione. Inoltre “Don Carlo” venne commissionato a Verdi dal Grand Opéra di Parigi, di cui palesa visibilmente l’esigenza di grandiosità, non solo nell’importanza data al balletto, ma anche nell’ostentazione dei Cori. Fu infatti un’opera concepita in ben cinque atti e la ‘prima’ ebbe luogo all’Académie Impériale de Musique de Paris, nel marzo 1867: subito dopo al Covent Garden di Londra, e in Italia nell’ottobre successivo, al Comunale di Bologna.
Frattanto, essendone stata criticata la lunghezza, Verdi la modificò: e nel 1884 per un’edizione alla Scala di Milano giunse ad eliminare il primo atto. Tuttavia i teatri italiani preferirono attenersi al “Don Carlo” in quattro atti, ed è in tale versione che il Maggio Musicale Fiorentino la presenterà il 5 maggio.
Giancarlo del Monaco
Tratta dal dramma omonimo di Friedrich Schiller, l’opera verdiana ha una conplessa trama: Don Carlo, figlio di Filippo II di Spagna, ama Elisabetta di Valois figlia del re di Francia, che per motivi politici deve andare in sposa a Filippo, divenendo la matrigna di Carlo. Questi difende la causa dell’indipendenza delle Fiandre dalla Spagna e finisce imprigionato da suo padre per ribellione, in questo accusato anche dal Grande Inquisitore, cui Filippo II nella Spagna cattolica assegna molto credito.
Nella storia si inseriscono intrighi amorosi tra i protagonisti e le figure di Rodrigo, Marchese di Posa grande amico di don Carlo, della principessa Eboli innamorata di quest’ultimo e fonte di perfide azioni, ed altri: il dramma si conclude col tumulto popolare che inneggia all’infante don Carlo, il quale in prigione viene portato via con sé dall’ombra dell’Imperatore Carlo V.
Don Carlo sarà impersonato dal rodato tenore Fabio Sartori, Elisabetta di Valois dal soprano Julianna Di Giacomo, Filippo II dal basso Dmitri Beloselskiy: nel ruolo di Rodrigo vedremo il giovane baritono Massimo Cavalletti, che recentemente è stato Rodrigo alla Scala di Milano, poi in quello della principessa Eboli il vigoroso mezzosoprano russo Ekaterina Gubanova: Eric Halfyarson sarà infine il Grande Inquisitore.
La regia televisiva è di Francesca Nester e Claudia De Toma.