Papageno è uno dei protagonisti del “Flauto magico” di Mozart, un uccello-uomo divertente, alla mano e buono come il pane. E’ quello che incanta i bambini, avvicinandoli alla musica del grande salisburghese. Ma il Coro non è di bambini: è formato da 75 detenuti del Carcere Dozza di Bologna.
Il coro del Carcere Dozza di Bologna.
Ecco la novità: e la ha voluta il grande Claudio Abbado, colui che si aprì per primo a “El Sistema” del celebre José Antonio Abreu in Venezuela, coraggiosa istituzione sociale per prelevare centinaia di niños dalla strada, avviandoli alla musica – gratuitamente – e facendone dei musicisti in erba, talvolta giunti alle ribalte internazionali (come il direttore d’orchestra Gustav Dudamel, che abbiamo ascoltato a Spoleto, alla Scala, a S.Cecilia).
Claudio Abbado ha portato El Sistema in Italia, e dal 2010 esso è stato istituito in 65 nuclei a base regionale, attivi su 10 mila ragazzi. Egli ha sempre creduto nell’insostituibilità della musica (e dell’arte) per il recupero delle disabilità psichiche e sociali, e a ciò ha dedicato gli ultimi anni della sua esistenza. Oggi la figlia Alessandra presiede l’Associazione Mozart14, cui si devono il sostegno e la promozione della realtà del Coro Papageno: dei 75 elementi che lo compongono, uomini e donne, 30 circa sono i volontari, gli altri sono detenuti del predetto Carcere di Dozza.
Claudio Abbado
Ma qui, nei reparti pediatrici, esistono anche il Laboratorio di Musicoterapia Tamino, il Laboratorio Leporello per far musicare canzoni ai ragazzi – notare i nomi sempre di protagonisti del “Flauto magico” di Mozart, artista amatissimo da Claudio Abbado – il Coro Cherubino per far cantare adolescenti anche con disabilità fisiche e cognitive: tutto è sotto l’egida dell’Associazione Mozart14.
Ezio Bosso
Il Coro Papageno vanta la direzione musicale del giovane Michele Napolitano (docente di Composizione e Direzione di Coro al Conservatorio di Cagliari) e – data la finalità altamente etica dell’iniziativa – la direzione dell’istituzione ha deciso di nominare testimonial, e ambasciatore universale del Coro Papageno di Dozza, all’insegna del motto “la musica ti cambia la vita”, il compositore e pianista di gran fama Ezio Bosso, a sua volta colpito pochi anni fa dalla SLA, ma coraggiosamente riuscito a recuperare le mani e le capacità creative, esibendosi anche oggi in tutto il mondo.Lo abbiamo visto lo scorso anno sul palcoscenico del teatro Ariston di Sanremo.
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Il documerntario di Enza Negroni disegna un anno di attività del Coro apageno, con interventi delle autorità carcerarie, del direttore d’orchestra, dei volontari, mostrando come l’esercizio della musica contribuisca a lenire la soffrenza carceraria, oltre che puntare al recupero dei detenuti. Il Coro Papageno del Carcere di Dozza, prima realtà carceraria mista, si è esibito con notevole successo nell’Aula del Senato nel 2016, nel giorno della Festa della Musica, e dinanzi a Papa Francesco nella Giornata dedicata ai Carcerati. “Il nostro sogno è che ogni carcere abbia in futuro un suo Coro Papageno”, ha affermato Alessandra Abbado, portando ai detenuti la voce mitica di suo padre Claudio.