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Questa edizione propone un nuovo format che prevede ogni settimana due inchieste su tematiche di strettisssima attualità. Il fine è fornire ai telespettatori un’informazione ancora più completa. ll precedente ciclo autunnale era andato in onda da settembre scorso.
La scelta di occuparsi dei vaccini nasce dalla considerazione che, nel nostro paese, aumenta sempre di più il numero delle persone che rinunciano a vaccinarsi per una libera scelta. La conseguenza è l’aumento di malattie che erano credute scomparse da tempo.
L’inchiesta sui vaccini è particolarmente significativa perchè vuole far luce su una nuova moda che si sta estendendo nel nostro paese: non vaccinarsi contro le principali malattie infettive. Il rischio è che l’Italia possa diventare un paese a rischio epidemie. La stessa Organizzazione Mondiale per la Sanità ha lanciato un allarme: in Italia il numero delle vaccinazioni è molto al di sotto del livello di guardia. Iacona analizza le due posizioni: di chi è a favore della vaccinazione e di chi, invece e è contro tale pratica. E soprattutto, si vogliono capire le motivazioni degli oppositori e le loro convinzioni.
Gli inviati di Presadiretta sono andati nelle province italiane a sentire le motivazioni di molti genitori che hanno scelto di non vaccinare i figli. Si sono recati, poi in Spagna: qui un bimbo è morto di difterite, una malattia che sembrava scomparsa da almeno trent’anni. Verrà ascoltata l’opinione di un medico inglese convinto che ci sia una relazione tra autismo e vaccini. Una vera e propria bufala scientifica dura a morire. Infine vedremo come in Uganda la campagna di vaccinazione sia riuscita ad abbattere la mortalità infantile arrivata al massimo.
La seconda inchiesta riguarda Il Califfato e la forza dell’Isis. Con il titolo La guerra dentro, Riccardo Iacona e i suoi inviati indagano su quale sia la forza della propaganda dello Stato Islamico. Si cerca di capire per quali motivi sono nati tanti “foreign fighters” giovani e giovanissimi, uomini e donne, che da città europee partono per la Siria per raggiungere il califfato e combattere ( e spesso morire) sotto le bandiere dell’Isis. Molte le testimonianze raccolte: tra queste la storia di una madre danese che ha assistito, impotente, alla partenza per la Siria del figlio diciottenne. Il giovane è morto combattendo per il Califfato.