Nella terza puntata viene affrontato un caso di cronaca nera italiana che, inspiegabilmente, è stato quasi ignorato dai mass media. Si tratta della storia di Andre Matteucci, ribattezzato “il mostro di Aosta”.
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Le matite di Marra de di tutto il team di Stelle nere, racconteranno come si sono svolti i fatti partendo dal 12 giugno 1995. Quel giorno vengono trovate in un bosco, nei dintorni di Aosta, macchie di sangue che colorano i bassi cespugli e destano subito l’attenzione delle prime persone che lì sono passate. In effetti si viene a sapere che è stata uccisa una giovane prostituta albanese di soli 20 anni, del cui corpo però non c’è nessuna traccia.
Da una serie di testimonianze, apparentemente non rilevanti, si scopre che c’è in giro una sorta di serial killer. Viene arrestato un tale di nome Andrea Matteucci che, con grande sorpresa degli inquirenti, confesserà non solo di aver ucciso la giovane albanese, ma molte altre giovani donne negli anni precedenti.
Dinanzi ai poliziotti che lo interrogano, si apre una pagina di puro orrore, e i dettagli macabri sulle lugubri abitudini sessuali di Matteucci sconvolgono tutti.
Man mano che la confessione del serial killer va avanti, si scopre che nella sua infanzia ha avuto un’importanza determinante una drammatica storia di amore e morte, che adesso lo ha fatto etichettare come “mostro di Aosta” e come una macabra “stella nera”.
Nella puntata del 26 marzo, la quarta ed ultima di questo ciclo, Marra racconta la storia di Milena Quaglini, ribattezzata “l’angelo sterminatore”. La donna, una spietata e lucida assassina seriale, la sera di domenica 2 agosto 1998 chiama il 112 dicendo di aver ammazzato suo marito.
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Quando i carabinieri arrivano, trovano l’assassina che ha vegliato per tutta la notte il cadavere del marito, avvolto in un tappeto. Nella stanza accanto, le due figlie piccole giocavano inconsapevoli di quanto era avvenuto. La prima verità emersa è che Milena Quaglini, una casaligna di 31 anni, aveva ucciso perché stanca delle violenze e delle umiliazioni subite per anni.
Ma, incredbilmente, gli inquirenti scoprono che il marito non era la prima vittima e non sarà l’ultima. La Quaglini aveva già ucciso in precedenza, e lo farà ancora con le solite giustificazioni di sentirsi vittima e vessata da una ipotetica violenza maschile.
Tutto era iniziato con una dipendenza dall’alcool che aveva influito nella personalità già distorta della donna, trasformando il suo istinto ad uccidere in orribile piacere.
Stelle nere si conclude con questa orribile vicenda.