Per quanto riguarda lo scorso dicembre, nella categoria IN ci sono:
1. Braccialetti Rossi 3 (Rai 1)
2. Edicola Fiore (Sky 1)
3. Giorgio Albertazzi – Vita, morte e Miracoli (Rai 3)
Nella categoria OUT ci sono:
1. Ash vs Evil Dead (Infinity)
2. Stato Civile – L’amore è uguale per tutti (Rai 3)
3. Versace Dylan Blue (Spot)
Ecco tutte le valutazioni del Moige su ognuno dei programmi IN.
Genere: Serie tv
Rete: Rai 1
In onda: dal 16 ottobre al 1 dicembre, la domenica (ultima puntata il giovedì) alle ore 21.15
La serie affronta temi importanti, quali il dolore, la morte, la nascita, senza sconti ma valorizzando l’aiuto reciproco dei ragazzi, dando spazio alla speranza e un senso al dolore. Leo rimane il personaggio centrale, capace persino di scegliere nuovamente, attraverso la visione di una vita alternativa senza tumore, la strada della malattia per non rinunciare al bene che attraverso di essa ha potuto fare. Se si pensa alla splendida mamma di Rocco nella I serie, si sente qui la mancanza di figure genitoriali che siano riferimento per i ragazzi, alle prese invece con genitori fragili, infedeli, assenti. Fa eccezione una mamma che non c’è più, quella di Leo: dalla sua storia si comprende perché il figlio sia così forte e positivo nonostante tutto. Nel modo di vivere l’affettività emerge un’immaturità dei protagonisti, peri quali l’intimità sessuale è un punto di partenza piuttosto che di arrivo di un percorso di crescita e di conoscenza reciproca, di amore consolidato e responsabile. Loro, come molti giovani, bruciano le tappe. Così, Cris resta incinta in una situazione non certo ideale per il bambino che dovrà nascere – i genitori non hanno torto a preoccuparsi, anche se reagiscono nel modo sbagliato -, però fa una scelta determinata, superando la sua fragilità e considerando la vita, lei che ha potuto provarne in ospedale il valore, un bene prezioso e irrinunciabile.
Edicola Fiore – Edicola Fiore della Sera
Genere: Intrattenimento, attualità
Reti: Sky Uno, Sky Tg24 – Active, TV8
In onda: dal 10 ottobre al 16 dicembre 2016, dal lunedì al venerdì, alle ore 7:30 e alle ore 20.30
L’edizione autunnale del programma conferma tutte le aspettative. La formula funziona, è un guanto calzante a pennello al conduttore, un istrionico e incontenibile Fiorello. Ogni mattina in una “speciale” edicola lo showman commenta con Stefano Meloccaro, giornalista sportivo di Sky rivelatosi ottima spalla, e una rappresentanza variegata di persone comuni, le notizie più disparate. A fare da contorno ospiti del mondo dello spettacolo, della musica, dell’informazione, dello sport che si lasciano trasportare dalla travolgente simpatia e ironia del conduttore ed entrano nella parte, commentando spiritosamente le news, cantando, recitando e non solo. La parte musicale è affidata a Silvia Aprile e i Gemelli di Guidonia, mentre ad arricchire lo show contribuiscono le spassose imitazioni telefoniche di Gabriella Germani e i simpatici collegamenti con Riccardo Rossi, Giovanni Vernia e Pippo Crotti. La peculiarità di Fiorello è riuscire a interpretare ciò che la gente comune pensa riguardo ai principali fatti di cronaca o politica, fenomeni sociali, guai atavici del Paese, e di evidenziarne il lato ironico e paradossale. Aiuta così lo spettatore a sorridere dei suoi problemi, a sdrammatizzare e a rilassarsi, al principio o al termine di una faticosa giornata. Aspetto da non sottovalutare, in famiglia ci vuole anche questo: una buona occasione per farsi una sana risata e recuperare, grazie ad essa, un po’ di buonumore e positività.
Giorgio Albertazzi. Vita, morte e miracoli
Genere: Cultura
Rete: Rai 3
In onda: dal 26 al 28 dicembre 2016, ore 12.30
Il racconto personale di un artista unico, Giorgio Albertazzi, che ci ha lasciato a maggio 2016 con la responsabilità di non disperdere la sua eredità culturale. L’alternarsi di brani dell’intervista, rilasciata nei suoi ultimi giorni, e immagini tratte da spettacoli teatrali, film o partecipazioni televisive rendono bene l’idea di come vita e teatro non siano mai stati per lui distinti e distinguibili. Attraverso i temi scelti per le tre puntate – l’amore, le radici, l’arte – si delineano carattere, passioni, cultura e il vivere ogni esperienza, di vita o di lavoro, con totale coinvolgimento.
E mentre si resta affascinati dalla forza interpretativa dell’attore, al contempo si coglie una certa fragilità dell’uomo, commosso nel racconto dei suoi rapporti sentimentali, dell’amarezza per non esser stato capace di rimanere al fianco della persona amata, della tenerezza per colei che invece l’ha accompagnato fino alla fine; la figura femminile, d’altronde, è stata sempre per lui espressione di grazia, fascino, mistero. E poi, nel ricordare le sue esperienze, dalla guerra all’incontro col teatro, passando per la nascita della tv fino ad arrivare ai nostri giorni, si evidenzia il suo amore per la vita e per la bellezza, sempre ricercate in ogni cosa.
Dice Milly Carlucci: “Abbiamo sviluppato e portato a termine il racconto che il maestro voleva fare al pubblico di un secolo di vita e carriera professionale straordinarie. È il testamento spirituale dell’ultimo ‘imperatore’ del teatro italiano”.
Queste le valutazioni per i programmi OUT.
Ash vs Evil Dead – Seconda stagione
Genere: Serie tv
Rete: Infinity
In onda: disponibile on demand
La serie, alla seconda stagione, è basata sulla trilogia de “La casa”, ciclo di film horror usciti nelle sale cinematografiche tra il 1981 e il 1992. Il personaggio di riferimento è Ash Williams, che dopo aver abbandonato il suo lavoro da commesso in supermercato, si dedica esclusivamente alla ricerca del famoso “Necronomicon”, ossia “Il libro dei morti”. Tale volume può diventare pericoloso: chiunque legge, infatti, ad alta voce frasi scritte al suo interno innesca involontariamente maledizioni che si abbattono sulle persone che lo circondano. Non è infrequente, dunque, che il protagonista e i suoi “aiutanti” si imbattano in soggetti posseduti da Satana, che i “cacciatori di indemoniati” uccidono senza alcuna esitazione in nome di un bene comune decisamente sui generis. Dall’horror, però, si passa allo splatter con estrema facilità: abbondano scene di decapitazioni, sgozzamenti, lacerazioni di arti, squartamenti e dissezioni di cadaveri. Quello che fa più impressione è la sostanziale nonchalance, quasi il divertimento, con cui i personaggi compiono azioni così violente. Il motivo sta nel registro demenziale che caratterizza la fiction: Ash e i compagni di avventure sono fondamentalmente superficiali, così come i dialoghi tra loro, improntati alla futilità più assoluta e tali da sfociare nel nonsense. Al di là, dunque, dell’eccessiva ed irreale efferatezza delle scene mandate in onda, colpisce soprattutto la vacuità dei protagonisti, attributo che qualifica anche la serie nel suo complesso.
Stato Civile – L’amore è uguale per tutti
Rete: Rai 3
Genere: Docu-reality
In onda: dal 26 al 30 dicembre, alle ore 20.05
Il programma, contestato per le repliche preserali in periodo natalizio con un’elevata presenza di spettatori bambini, pur chiamandosi “Stato civile – l’Amore è uguale per tutti” parla di Stato civile solo riguardo alle unioni civili (Legge Cirinnà) e all’amore tra persone dello stesso sesso.
Le storie sono raccontate con grande rispetto per le persone intervistate, per il loro desiderio di normalità e di riconoscimento pubblico, per i loro sentimenti, suscitando un grande rispetto anche nello spettatore e facendo sperare che non ci sia alcun intento di strumentalizzazione politica.
Ma su Rai 3 “l’amore uguale per tutti” sembra più uguale per alcuni piuttosto che per altri, visto che l’amore tra un uomo e una donna si racconta in maniera ben diversa e meno idilliaca in programmi quali “Amore criminale” e “Non uccidere”. Per par condicio ci vorrebbe una storia “Stato civile amore tra coniugati” – è facile trovarne, tutte straordinariamente normali –, un uomo e una donna che a fatica portano avanti la famiglia con diritti che lo stato riconosce solo sulla carta ma non applica a livello fiscale, legale, assistenziale, magari intervistando una figlia minorenne testimone dell’amore tra mamma e papà. Rimanendo sulle unioni civili perché non raccontare la storia dell’amore d’amicizia di quei due che da anni vivono insieme, si supportano e hanno deciso di usufruire dei vantaggi che la legge gli concede. E perché non parlare dell’amore di una mamma anziana e dalla figlia che l’assiste amorevolmente da anni e……tutti gli amori sono uguali.
Versace Dylan blue
Genere: Spot
Durata: 30’’
Lo spot è esteticamente molto bello, in bianco e nero, presentato come un vecchio film, stile colossal, la storia di un uomo e la sua banda apparentemente di duri. Ed ecco qui il suo limite: l’estetica è prorompente, ma la sostanza a guardar bene è molto diversa.
Dylan Blue è l’ultima fragranza pour homme lanciata da Versace. Ma qual è l’uomo per Versace? Uno tutta apparenza, come si deduce dallo spot, tutto muscoli ma poi piuttosto insicuro davanti a una donna o, meglio ancora, confuso. “Mio padre diceva sempre, non si può vivere con le donne, ma non se ne può neanche fare a meno”. Il protagonista Trevor è infatti attratto da Gigi ma, incapace di confrontarsi con lei, preferisce invece confrontarsi con gli uomini come lui che può affrontare alla pari affettivamente o in un match, o altrimenti direttamente con se stesso, come un moderno Narciso che si innamora della sua immagine allo specchio. Del resto la donna rappresentata è caratterizzata fortemente dal punto di vista estetico ed erotico, come tutti i personaggi dello spot, ma è anche molto mascolina (più dei suoi compagni maschi si direbbe) e, in effetti, spaventa. Una donna che attrae e fa paura insieme e un uomo fragile e incapace di tirar fuori la sua virilità. Sono davvero così gli uomini e le donne d’oggi? Davvero non esiste più l’uomo che affascina aldilà dell’estetica per la sua virilità vera e la donna attraente perché ricca di femminilità e non mangiatrice di uomini?