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Lo spot è evidentemente “ispirato” a un video dei Massive Attack: si tratta di Teardrop, brano del 1998 che lanciava il terzo album del gruppo. Nel video si vedeva un feto che cantava la canzone, idea ripresa e riutilizzata nello spot sanremese. Uno spot in cui tre bambini ancora nella pancia delle mamme si muovono a tempo di Non ho l’età, che i piccoli feti intonano a loro volta.
La scena è ambientata nella sala di aspetto di un reparto di ostetricia: delle giovani mamme aspettano il proprio turno, con le cuffiette nelle orecchie. E a quel punto parte la musica, con i feti-bambolotti che muovono bocca e braccia. Immagini che, a causa della fattura dei feti stessi, appaiono grottesche: troppo finti alla vista, troppo evidente il loro essere irreali. Una patina di finzione che, inoltre, pervade l’intero spot: le stesse mamme sono tutte giovani, belle e magre, pur con il pancione. E naturalmente sorridenti, a comunicare la sensazione di benessere della loro gravidanza.
Appena pubblicato, lo spot ha suscitato numerose polemiche: gli si imputa, fondamentalmente, di essere una sorta di campagna per esaltare la gravidanza. Quasi un’operazione mediatica a favore della cosiddetta “famiglia tradizionale”, in continuità con la presenza della famiglia Anania nel 2015 sul palco dell’Ariston e, in tempi più recenti, del criticatissimo Fertility day.
È chiaro che quanto si rimprovera allo spot è in parte gratuito. Invece ciò che salta all’occhio è quanto Sanremo riesca a proporsi al pubblico soltanto guardando al passato. Difficile immaginare che le mamme protagoniste, tutte ragazze della stessa età, ascoltino nell’iPod Gigliola Cinquetti: evidentemente però, non vi è alcun successo più recente che possano cantare risultando credibili per i telespettatori. Per esempio la canzone vincitrice dell’ultima edizione.
Sanremo insomma, si vende con il suo passato: programma entrato nel costume del paese, continua a guardare ai vecchi brani che ne hanno fatto la storia. Uno sguardo nostalgico quasi, a ricordare i fasti rispetto a un presente che non penetra più nell’immaginario comune con la stessa efficacia. Vedremo se il trend si ripeterà anche negli altri spot che verranno rilasciati.