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Cosa si aspetta da questa sua nuova proposta?
“M” costituisce un tentativo molto ambizioso di legare diversi linguaggi – cinematografico, teatrale e televisivo – in un unico progetto. Sarà molto interessante vedere i risultati di questa “fusion”.
Quest’anno il pubblico ha potuto rivederla in video nelle quattro puntate di “Italia”. Come giudica questo suo esperimento televisivo? Ritiene che ci sarà una seconda edizione?
Ne traggo un bilancio che definisco interlocutorio: posso affermare senza alcun dubbio che nelle puntate trasmesse sono stati presentati contenuti che non hanno avuto corrispettivi nell’offerta televisiva di quest’anno, anche sotto l’aspetto del montaggio delle immagini. Sono soddisfatto di quanto proposto: penso ad esempio alla prima puntata dedicata a Ibiza o allo speciale sulle “automobiline” a Roma, tematiche che hanno generato un grande dibattito. Altri appuntamenti sono stati più “tradizionali”: bisognerà dunque fare una taratura. È un formato che sicuramente si può riproporre, ma non esattamente come l’abbiamo visto, bensì con molto montaggio all’interno.
Ha delle nuove idee per la prossima stagione o progetti già in via di concretizzazione?
Per il momento posso dire di avere molte suggestioni: continuare il percorso tracciato quest’anno, seguendo la scia di quanto fatto con “Italia”, “C’è qualcuno” e “Robinù”, ma anche lavorare sul web proponendo nuovi contenuti in modo originale. Devo decidere quale strada intraprendere, perché non posso dedicarmi a tantissimi progetti nonostante abbia una squadra formata da molti collaboratori. La scelta è tra due strade: proseguire la collaborazione con la Rai o concentrarmi su idee per la Rete, cercando di riprendere il percorso di “Raiperunanotte” .
Questa è solo una parte dell’intervista concessa da Michele Santoro. Per ascoltarla integralmente, vi rimandiamo al video che apre il nostro post.