Indice dei contenuti
- 1 Qual è il libro che l’ha maggiormente colpita nell’adolescenza?
- 2 In che modo ha influito su di lei questo libro?
- 3 Poi crescendo le sue letture saranno sicuramente cambiate.
- 4 C’è un libro in particolare che ha rivalutato in maniera più intensa?
- 5 Ci racconta la sua educazione sentimentale attraverso la letteratura?
- 6 Qual è il suo rapporto con gli scrittori contemporanei?
- 7 Ha mai legato i suoi viaggi ai libri che ha successivamente letto?
- 8 Ha conosciuto scrittori con i quali ha condiviso l’emozione della letteratura?
- 9 Che ne pensa di scrittori come Aldo Busi e Dacia Maraini?
- 10 In definitiva che significa per lei leggere?
- 11 Infine qual è il libro che ha sul comodino adesso?
Lo scorso anno è stata anche nella giuria di Miss Italia. La sua ultima performance televisiva risale al “Grand Hotel Chiambretti gente che va gente che viene dall’isola” dove ha interpretato con ironia la maschera di Crudelia Demon trasformata per l’occasione in Luxuria Demon.
Abbiamo incontrato l’artista che ci parla a 360 gradi del suo rapporto con i libri e la letteratura.
Qual è il libro che l’ha maggiormente colpita nell’adolescenza?
È un testo su don Milani scritto da Neera Fallaci dal titolo “Vita del prete Lorenzo Milani”. La scrittrice con questo libro ha raccontato, negli aspetti più sconosciuti, la vita di un sacerdote che è sempre stato dalla parte degli ultimi. Il testo contiene molte lettere scritte da Don Milani su argomenti interessantissimi come la pace, i disagiati e gli ultimi della società. Le sue parole, per intensità spirituale, ricordano quelle di papa Francesco.
In che modo ha influito su di lei questo libro?
Mi ha insegnato a non fare mai a meno della coscienza, ho apprezzato l’onestà intellettuale del sacerdote e l’uomo di cultura che ha anticipato con il suo pensiero molti eventi che sarebbero poi accaduti successivamente.
Poi crescendo le sue letture saranno sicuramente cambiate.
Continuando a leggere, mi sono resa conto che “gli ultimi” sono stati davvero tanti in varie epoche storiche. E ancora oggi troppe persone sono discriminate. Poi è iniziata la divisione della mia libreria personale. Da una parte ho collocato i grandi classici scolastici, dall’altra testi meno impegnativi. Le confesso di aver rivalutato in parte alcuni classici che sui banchi di scuola mi risultavano pesanti. Riprendendolì in età adulta, ne ho scoperto tutta la magia letteraria.
C’è un libro in particolare che ha rivalutato in maniera più intensa?
Sì, si tratta de L’Eneide. È una storia di migrazioni proprio come quelle che avvengono oggi. Enea, che fugge dalla città in fiamme, mi ricorda i tanti migranti che scappano dalla guerra e approdano sulle nostre terre.
Ci racconta la sua educazione sentimentale attraverso la letteratura?
In tutti i libri si parla d’amore ma in Dante Alighieri si è forse raggiunta la massima espressività comunicativa. La frase “l’amore che fa muovere il sole e le altre stelle” è un concetto fondamentale. Anche i sonetti di Shakespeare cantano l’amore. E poi ancora Petrarca e “De Profundis” di Oscar Wilde, solo per citare alcuni autori che mi sono particolarmente cari.
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Qual è il suo rapporto con gli scrittori contemporanei?
Leggo molti libri dei contemporanei perché sono frequenti, per me, le occasioni di presentarli insieme ai loro autori. Ho amato molto “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini scrittore statunitense di origine afgana, libro diventato anche un film del 2007 diretto da Mark Foster.
Ha mai legato i suoi viaggi ai libri che ha successivamente letto?
Molte volte. Ad esempio sono stata in India e qui ho constatato la grande povertà in cui vivevano soprattutto i bambini. Li ho visti giocare con aquiloni artigianali, fatti con buste di plastica sulle rive del Gange. Questa visione mi è rimasta impressa e al ritorno ho pensato subito a “Il cacciatore di aquiloni”, che racconta la storia di due ragazzi Amir e Hassan.
Ha conosciuto scrittori con i quali ha condiviso l’emozione della letteratura?
Ricordo un pranzo fatto insieme a Dario Fo. Eravamo io e lui da soli e con grande semplicità, Dario Fo mi ha regalato una speciale lectio magistralis sul travestimento a teatro. Un momento che mi ha molto colpito. Ho apprezzato e conosciuto anche Teresa De Sio che ha scritto un libro molto emozionante dal titolo “L’attentissima”. E poi lo scrittore turco Mehmet Murat Somer del quale ho presentato io stessa il libro da lui scritto “L’assassinio del profeta”. A impressionarmi favorevolmente è stata soprattutto la protagonista, una investigatrice transessuale che risolve i casi più complicati.
Che ne pensa di scrittori come Aldo Busi e Dacia Maraini?
Busi quando parla di letteratura è davvero emozionante da ascoltare. Di Dacia Maraini ho apprezzato soprattutto la scrittura. Certo alcuni contemporanei mi hanno delusa, ma non bisogna giudicare subito.
In definitiva che significa per lei leggere?
Significa arricchirsi culturalmente. E questo consente di non cedere mai ai moderni mali della società. Posso affermare con certezza che, con tutti i libri che ho in stand by e con la gioia che mi dà la scoperta di ognuno, non sarò mai triste.
Infine qual è il libro che ha sul comodino adesso?
É “Addio a Berlino” di Isherwood un diario degli anni 30 intriso di grandissima attesa e quasi premonitore degli eventi che accadranno di lì a poco.
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