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Un’esperienza importante per Marco Liorni, secondo cui è stato particolare constatare come i protagonisti spesso non sapessero chi avesse inviato loro il regalo. Ottenere quel dono inaspettato significava, dopo la sorpresa e il dubbio iniziale, ricostruire un tassello della propria vita, o quantomeno fare i conti con un passato accantonato. Le reazioni delle persone che scoprivano il regalo, fino a quel momento ignare di tutto, sono state la parte più divertente.
Paola Perego sottolinea che nel programma non c’è pornografia dei sentimenti. Ci si ferma infatti sempre un attimo prima. I particolari che toglierebbero dignità alla persona non vengono raccontati, senza scavare oltremisura: al telespettatore vengono dati in pasto solo gli elementi necessari per la comprensione delle vicende.
Un programma questo, che si inserisce nel filone inaugurato su Rai 1 da Così lontani così vicini. Un linguaggio nuovo, spiega il direttore di rete Giancarlo Leone: un formato più agile, senza studio, in cui sono il montaggio e le immagini il punto di forza. Un tipo di format su cui si punta molto a Viale Mazzini, tanto da pianificare altri progetti simili. E non a caso, al termine de Il Dono, tornerà proprio Così lontani così vicini, stavolta con Al Bano e Romina Power.
Nella prima puntata vedremo quattro storie (come vi avevamo anticipato). Saranno protagonisti Lucia, che vuole ringraziare una mamma: grazie all’organo trapiantato di suoi figlio infatti, Lucia è riuscita a salvare la sua bambina. Poi sara, assistita e salvata mentre era sotto le macerie, Carmina che ha lasciato la fidanzata all’altare e Sabino, divenuto un senzatetto dopo aver abbandonato la famiglia.
L’intento non è quello di far litigare le persone, ma di riunirle. Il Dono è dunque un docureality all’insegna delle emozioni positive: raggiungere le persone a casa loro, raccontano i conduttori, consente un ontatto diretto che le porta ad aprirsi. Naturalmente il processo è molto più lungo di quanto vedremo, tanto che lo stesso Liorni, al termine della conferenza dirà di aver realizzato un’intervista di due ore prima che l’altro riuscisse ad aprirsi.
Prima di chiudere, Liorni ringrazia gli autori e la redazione, a cui spetta il compito di cercare le persone e il merito di aver lavorato dedicandosi completamente al programma.