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Dopo la puntata di domenica 14 febbraio, ecco alcuni dei servizi previsti:
– Reportage di Marco Maisano che si reca a Damasco, capitale della Siria, dove i civili sono costretti ad abitare in prossimità dei terroristi e a convivere ogni giorno con decine di esplosioni.
In Siria dal 2011, anno di inizio della guerra civile, le cose sono molto cambiate. A Damasco l’esercito del presidente Assad rimane ancora saldo al potere, anche se in tutta la città ci sono quartieri pieni di ribelli e terroristi dell’Isis, che da un anno circa tentano di entrare nella capitale. I protagonisti di questa guerra, però, sono ormai tanti. A nord ci sono i curdi della Rojava, che respingono da anni l’avanzata dello Stato Islamico, a ovest i russi alleati di Assad, che da mesi bombardano le postazioni dei terroristi, e ad est c’è l’Isis, che ancora controlla importanti centri della Siria.
Dopo aver mostrato la vita del fronte, scandita da centinaia di spari al giorno, al punto che i bossoli dei proiettili riempiono intere stanze, la Iena racconta ciò che accade per le strade di Damasco, dove la guerra non si ferma e la gente ha dovuto trovare il modo di conviverci e farci i conti quotidianamente.
In giro per la città, l’inviato mostra come, nonostante il conflitto e le immense difficoltà, tutto sembri scorrere normalmente. Le strade sono spesso molto buie perché ci sono continui black out. I posti di blocco sono ovunque. Le finestre della scuola elementare, a pochi metri dal fronte, sono protette da sacchi di sabbia, in modo da impedire agli eventuali proiettili sparati dai cecchini di entrare nelle classi. Ma la popolazione ha deciso di andare avanti. Negozi, bar, ristoranti, locali notturni sono aperti. Le persone, i giovani soprattutto, non si arrendono e continuano ad uscire.
Un servizio delle puntate precedenti
– Filippo Roma torna a occuparsi del nomenclatore tariffario, l’elenco dei dispositivi medici e delle protesi che le Asl forniscono gratuitamente ai disabili.
Questo documento è stato introdotto nel 1999 e, nonostante la legge preveda che venga aggiornato ogni tre anni, ciò non è mai accaduto. Attualmente, quindi, tutti i dispositivi di nuova generazione non sono a disposizione dei disabili a titolo gratuito. Da settembre 2014, per sottoporre il problema che coinvolge due milioni e mezzo di persone in Italia, le Iene si sono recate più volte dal Premier Matteo Renzi e hanno incontrato anche il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Ad oggi però, il nomenclatore tariffario non è ancora stato aggiornato.
La Iena intervista le madri di alcune bambine affette da sindrome di RETT – una malattia neurodegeneretiva – le quali spiegano come la comunicazione con le figlie avvenga tramite semplici cartoncini, non sempre efficaci per capire le loro risposte. Questo perché il puntatore oculare, strumento che consente di comunicare con il mondo esterno con il solo movimento degli occhi, non è inserito nel nomenclatore tariffario e il suo costo si aggira intorno ai 15.000 €, spesa proibitiva per famiglie monoreddito.
L’inviato raggiunge, infine, Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni il quale dichiara: «Il nuovo nomenclatore ancora non c’è. Il Governo ha fatto una proposta alle Regioni, si sono riuniti per un anno nella conferenza Stato-Regioni e non sono riusciti a mettersi d’accordo. A questo punto abbiamo deciso di presentare una diffida, significa che se entro marzo non si mettono d’accordo sul nuovo nomenclatore, li portiamo tutti in tribunale perché di mezzo ci sono i diritti delle persone disabili, anche gravi, che non hanno più la possibilità di comunicare all’esterno in assenza del nuovo nomenclatore. Questa non è una situazione che può essere tollerata».
Qui l’ultima puntata della precedente edizione.