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Innanzitutto l’orario: dato che CCN nella passata edizione funzionava benissimo alle replica delle 23.00, si è scelto di calare questo “asso” del canale al suo orario naturale. Lo show infatti, nasce come figlio dei late show satirici d’oltreoceano, e considerando che la seconda serata ha funzionato altrettanto bene quanto la prima, si è deciso di invertire gli orari di trasmissione: alle 20.50 la replica, alle 23.00 la prima tv.
Diverse le novità che gli autori hanno riservato al pubblico: molti sketch, situazioni in studio quasi da sitcom, banner che interrompono il flusso della puntata come accade in rete, l’introduzione del linguaggio del fumetto, che confluisce in tutorial molto particolari. Realizzati dal duo Antonucci e Fabbri, che nasce nel mondo delle autoproduzioni, si tratterà di guide che attingono al genere factual. Gli argomenti, naturalmente, saranno del tutto singolari: come si fa una tangente?, per esempio. Insomma: una stagione coerente con la prima, sottolinea Raimondo, ma con un ulteriore sviluppo.
Il format è stato venduto alla Spagna, che al momento non è l’unico paese interessato, anche se per ora il suo protagonista non si sbilancia in merito.
CNN a parte, non poteva mancare la questione DopoFestival 2015, di cui è stato conduttore: perché nessuno, né Giancarlo Leone né Carlo Conti, non lo nomina mai? Anche nel corso dell’edizione di Sanremo 2016, nonostante il gradimento riscosso, non è stato mai ricordato quando si parlava del DopoFestival ? Nessuna risposta al riguardo, ma pare si tratti di un “rimosso freudiano”.
Saverio Raimondo ha un solo problema: vuole fare il comico, ma non è comico. Non fa ridere. Si dà da fare, scimmiotta Luttazzi, si riempie la bocca con riferimenti americani, ma non fa ridere. E non ha la cultura necessaria per fare satira. Quello che dice, se togli le battutine insipide, è il nulla. Uno dei personaggi tv più sopravvalutati degli ultimi anni. Un comico piddino che non fa satira sul PD…