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Secondo fonti accreditate, innanzitutto sarebbero stati girati ben tre finali. Il motivo è presto detto: evitare eventuali spoiler sul nome del fortunato. Un metodo che in realtà non è nuovo: a Pechino Express ad esempio, puntualmente, i vincitori dichiarano di aver scoperto di essere arrivati primi solo durante la messa in onda dell’ultima puntata.
Veniamo dunque al talent comico di La7 che, nonostante venga promosso come tale, il conduttore tiene a sottolineare sia piuttosto una gara, motivo questo per cui gente che ha anni di mestiere alle spalle si confronta persino con completi esordienti. Nei tre finali realizzati, il primo posto sarebbe andato a uno tra Giovanni D’Angella, Roberto Lipari e la coppia Ghetti e Baldieri. Se D’Angella dobbiamo ancora vederlo all’opera nel programma, gli altri sono stati concorrenti nella puntata d’esordio, in onda il 17 marzo.
Considerando che, nella prima puntata registrata, il quarto giurato era Massimo Boldi, è possibile che per il debutto si sia preferito puntare sul giurato migliore. E da lì verrebbero infatti ben due finalisti su tre. In particolare, le voci più insistenti riguardano Roberto Lipari: pare che il ragazzo abbia il giusto volto e appeal per i progetti della Colorado.
Intanto, lentamente, il pubblico scappa dall’esperimento televisivo. Lo share, attestatosi al 3,7% al debutto, è sceso al 2,76% nella puntata di giovedì. Non sono bastati Cirilli che loda i comici con fare paterno davanti ai giurati, né i promo insistenti o il lancio in pompa magna in un lussuoso hotel di Milano.
Certamente Urbano Cairo si aspettava di più dalla trasmissione. Mancano ancora ben nove puntate prima della conclusione: di questo passo, lo spettro dei numeri de Il Boss dei Comici rischia di materializzarsi.
Tra un Abatantuono che finge interesse, una Lucarelli troppo impegnata a voler essere credibile nel suo ruolo, e un Ruffini capace di perdere il fiato davanti a un comico che ha come punto di forza le pernacchie, il talent è ancora in piena fase di selezioni. Di sicuro, anche nell’ipotesi di un tracollo di Eccezionale Veramente, quel che ne rimane è un bacino da cui la Colorado Film potrà attingere per le sue produzioni future, magari per le scalette di Italia 1.