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Durante la serata, presentata da un volto amico e popolare della nostra tv, Amadeus, (attualmente presente in tv su Raiuno nel primo pomeriggio, dal lunedì al venerdì con Colors e nel fine settimana su Raidue con Mezzogiorno in famiglia), affiancato dalla giovane Eleonora Rivelli, sono stati assegnati vari premi ad alcuni personaggi che si sono distinti nel sociale, nella cultura e nelle arti.
Si tratta di Maria Grazia Cucinotta, per il suo impegno nella diffusione della cultura cinematografica, Max Gazzè, applauditissimo e fotografatissimo dalle tante fans, ‘ambasciatore’ della lotta contro il bullismo, per l’impegno sociale della musica, Giorgio Panariello, attore comico che si è distinto per il suo ruolo nel mondo dello spettacolo in tutte le sue forme, e il giornalista e conduttore sportivo Aldo Biscardi, premio alla carriera per il suo impegno a favore dello sport. È salita anche sul palco, per sensibilizzare il problema del bullismo, Paola Perego, organizzatrice e portavoce della serata che ha dichiarato: “Il bullismo è un problema che deve essere debellato. Se ne deve parlare in tv e anche la stampa deve fare la parte sua. Finché sarà solo circoscritto a genitori e vittime non succederà nulla. Mi auguro che non si debbano più fare spettacoli del genere. Seppur questa sera è una festa, e questi spettacoli finiscono, ciò vuol dire una sola cosa, che il bullismo è stato sconfitto”.
Presenti in platea anche tanti altri personaggi del mondo dello spettacolo, amici e sostenitori di Bulli Stop–Associazione Nazionale Giovani Uniti contro il Bullismo, che non sono voluti mancare a questo appuntamento: il maestro di ballo Simone Di Pasquale, il musicista e conduttore Marcello Cirillo, l’attrice e produttrice Zeudi Araya, le showgirl Antonella Mosetti e Giovanna Civitillo (quest’ultima moglie di Amadeus), gli attori Stefano Dionisi, Luigi Di Fiore, Paolo Calabresi, Giorgio Tirabassi, il regista e sceneggiatore Paolo Genovese.
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Un momento della serata evento
Lo scopo della serata era anche quello di presentare lo spettacolo Il bullo che visse due volte. Messo in scena dalla Fondazione Luigi Gramese, attraverso gli studenti dell’Istituto Paritario G.G. Visconti e i ragazzi di Bulli Stop, si tratta di una particolare ed originale rappresentazione teatrale dedicata alle vittime del bullismo. Frutto d’ignoranza che si nutre dell’incapacità di comunicare, il bullismo viene qui superato con il Teatro d’Animazione Pedagogico, teoria della Docente Universitaria di Roma Tre Giovanna Pini, organizzatrice della serata con il supporto di Paola Perego. Anche quest’anno, come l’anno scorso, lo spettacolo è stato dedicato alla prima vittima italiana di bullismo, Francesco Scerbo, un quattordicenne ucciso da un bullo.
Prima dello spettacolo, ha voluto dare la sua testimonianza il papà di Carolina Picchio, una ragazza giovanissima di Novara, 16 anni, suicidatasi per la vergogna, tre anni fa. A ricordarla il Dott. Paolo Picchio: “Mia figlia Carolina aveva dentro la ferita di una violenza sessuale di cinque ragazzi coetanei, compreso il suo ex fidanzato, gli insulti sul web, l’umiliazione di essere oggetto di un video messo sui social network, il terrore e il ricatto che quelle immagini diventassero virali. Voglio giustizia per mia figlia e un processo che ancora continua a slittare: l’hanno colpita nel suo intimo più delicato. Spero che questi ragazzi capiscano la gravità di quello che hanno fatto. Non voglio additarli o giudicarli. Ma la famiglia è responsabile di quello che fanno i figli minori, ci sono state delle mancanze. Se c’è la convinzione che hanno fatto solo una ‘ragazzata’ questo non può andare bene. Sto portando avanti una battaglia perché il fenomeno del bullismo sulla rete sia arginato. Con la senatrice del Pd, Elena Ferrara, che era insegnante di mia figlia, stiamo portando avanti una proposta di legge che presto dovrà essere approvata”. “Il bullismo -ha concluso il signor Picchio- si combatte sia con l’educazione a scuola e in famiglia, ma ci deve essere anche una presa di coscienza della società e delle istituzioni”.