Il 2016 sembra per loro proprio un anno fortunato. Le gemelle, le più famose d’Italia e non solo, con quelle gambe lunghe, i capelli biondi ed il fascino delle straniere hanno affascinato per anni e anni il genere maschile, ma sono state prese a modello anche da quello femminile. Il tempo è passato anche per loro, ma fanno finta di niente e ancora si esibiscono, cantano, ballano, godendosi la vita. Dallo scorso febbraio fino a maggio si sono concesse una vacanza in Florida, dopodichè sono volate a Vienna dove fino allo scorso 3 luglio sono state protagoniste del musical Ich war nochniemals in New York, scritto da Udo Jurgens.
Nascono nel 1936 a Nerchau, un paese della Germania dell’Est, quando ancora questa nazione era divisa dal famoso muro di Berlino, poi abbattuto nel 1989. Da bambine cominciarono a frequentare scuole di danza, ma provenivano da una famiglia povera e non potevano permettersi a lungo di frequentare i corsi. E poi i genitori dicevano loro di non parlare più di tanto, di fare attenzione perché le spie potevano essere dappertutto, specie quelle russe, e portarle via. Fortunatamente i sovietici amavano la danza classica. E così le due promettenti statuarie ragazze ballerine ebbero il permesso di andare ad esibirsi nella Germania Ovest, a Dusserdolf e poi a Parigi. E la loro vita cominciò a cambiare.
Il successo arriva per loro a 25 anni, quando “sbarcano” in Italia, nel gennaio 1961. Allora come Direttore generale della Rai, fresco di nomina, c’era Ettore Bernabei, scomparso proprio una settimana fa a 95 anni. Era un uomo intuitivo, intelligente, che portò in Rai una ventata di cambiamenti e innovazioni. Riguardo le Kessler ebbe l’intuizione – fortunata e azzeccata – che le due ballerine, che avevano fatto parte delle mitiche Blubell Girls, nelle sue mani sarebbero potute diventare un mito: erano alte, giovani, belle, solari, ma avevano anche l’aspetto delle brave ragazze, pur facendo perdere il sonno a milioni di telespettatori di sesso maschile. Subito il buon Bernabei le ingaggiò con la “conditio sine qua non” che apparissero in Tv con le gambe velate da pesanti calze per non far vedere neanche un centimetro di pelle.
Fecero la loro prima comparsa in Rai nel varietà Giardino d’inverno del 1961 con la regia del grande Antonello Falqui, l’orchestra diretta dal grande Gorni Kramer (che era stato già direttore d’orchestra de Il Musichiere del povero Mario Riva alla fine degli Anni 50) e le coreografie di Don Lurio, tutti nomi che negli anni a venire avrebbero fatto la storia della Tv, di Mamma Rai. Le Kessler, così, diventarono il simbolo di un’Italia in pieno boom economico, che guardava con serenità e fiducia al futuro. Brave come ballerine, ma anche come cantanti, lanciando motivi simpatici ed orecchiabili come Pollo e champagne, La notte è piccola. Ormai erano diventate delle vere e proprie star televisive, tanto che l’anno successivo, nel 1962, la Rai le riconfermò come protagoniste in Studio Uno, che iniziava con la sigla dove loro, inguainate in bianche piume, cantavano il famoso Da-da-umpa, diventato un brano che tutti ricorderanno e fischietteranno (Hello boys, traversando tutto l’Illinois, valicando il Tennessee senza indugio fino aqui…).
Anche la pubblicità si accorse di loro e una nota marca di calze le ingaggiò per il mitico Carosello, papà di tutte le reclam: con le loro belle maniere dovevano convincere milioni di donne a comprare quel tipo di calze, anche se la Rai mise un veto, quello che le calze pubblicizzate fossero di nylon scuro. La popolarità televisiva portò le Gemelle Kessler ad accettare ruoli in cinema (appaiono nel film a episodi, I complessi, nell’episodio Il dentone, accanto ad Alberto Sordi) e in teatro, nella commedia musicale di Garinei e Giovannini, Viola, violino e viola d’amore, accanto ad Enrico Maria Salerno. Poi nel 1969 tornarono in Tv con Canzonissima, protagoniste accanto a Johnny Dorelli e Raimondo Vianello e negli anni 70 si confermarono le show girl più amate dagli italiani. Ma nel 1976 una piccola parentesi trasgressiva: accettarono di posare nude, in atteggiamenti molto castigati, per l’edizione italiana di Playboy. Ad accompagnare le belle foto sulla rivista, un articolo su di loro scritto da un grande autore ed umorista radiotelevisivo, Antonio Amurri.
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Dopo aver partecipato nel 1980 al programma tv Palcoscenico e nel 1983 al varietà Al Paradise, con la regia di Antonello Falqui, le Kessler cominciarono a rendersi conto che i tempi erano cambiati e la concorrenza tv era sempre più spietata. Così alla fine degli Anni 80 tornarono a lavorare in Germania, stabilendosi a Monaco di Baviera. Ma non erano in esilio, tutt’altro, in Italia sono sempre tornate con piacere sia in vacanza che per lavoro. E infatti nel 1989 parteciparono a Una rotonda sul mare su Canale 5 e nel 2004 a Super Ciro, un programma comico su Italia 1. Ma tornarono in Italia anche per fare teatro: nel 2011il regista Giancarlo Sepe le fece diventare protagoniste del musical Dr Jekyll e MrHyde. Il loro segreto permantenersi in forma? Tanta ginnastica ed allenamenti perché due persone… in gamba come loro, che hanno sempre avuto a che fare con la fisicità, non possono permettersi il lusso di lasciarsi andare.
Grazie Gemelle Kessler per tutto quello che avete regalato e per i tanti bei momenti passati davanti la televisione. Che nostalgia e che tristezza! Ce ne fossero oggi di show girl brave come voi. Quanto tempo dovremo rimpiangervi? Speriamo che Pippo Baudo, finalmente tornato come ai bei tempi alla conduzione di Domenica In, scopra una nuova soubrette e ballerina che sia alla vostra altezza.
Ancora auguri e ancora 80 di questi giorni…..