Dopo la puntata andata in onda la scorsa settimana, vi segnaliamo alcuni dei servizi della puntata:
Continua l’inchiesta di Giulio Golia sullo smaltimento dei rifiuti radioattivi in Italia. La Iena si occupa, in particolare, del mistero della nave Cunsky. Nel 2005 il pentito della ‘ndrangheta Francesco Fonti confessò di aver fatto affondare negli anni ’90 davanti alla costa di Cetraro, in provincia di Cosenza, un mercantile contenente rifiuti tossici e radioattivi. In seguito a questa dichiarazione furono avviate delle indagini, e nel 2009 una spedizione commissionata dalla Regione Calabria rilevò, tramite l’utilizzo di un robot, la presenza di un relitto. Dopo una seconda spedizione del Ministero dell’Ambiente, però, in molti iniziarono a sostenere che il relitto rilevato non fosse quello della Cunsky. L’allora Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo dichiarò, infatti, che si trattava dei resti della Catania, piroscafo bombardato da un sottomarino tedesco e affondata nel 1917. Nonostante ciò, continuarono ad esserci pareri contraddittori in merito. C’era anche chi riteneva che le coordinate delle due spedizioni non corrispondessero. La Iena cerca di fare luce sulla vicenda analizzando l’audio originale delle dichiarazioni del pentito Francesco Fonti e intervistando alcuni dei pescatori del posto, il pilota del robot della prima spedizione effettuata e il Presidente della Commissione ecomafie Alessandro Bratti.
Le otturazioni dentali in amalgama sono nocive? Le posizioni in merito sono diverse e contraddittorie. L’amalgama è una lega di metalli che ha come ingrediente principale il mercurio, la cui tossicità ormai è nota. Il Ministero della Salute, in un decreto del 2001, ha dichiarato che “l’emissione di vapori di mercurio è suscettibile di compromettere la salute dei pazienti”, ma poi ha consigliato di “evitare la posa e la rimozione dell’amalgama” solamente “in pazienti in gravidanza, allattamento, bambini sotto i sei anni di età”.
La Food and Drug administration, la massima autorità americana per la sicurezza farmaceutica, ha invece negato che “l’amalgama dentale presenti un rischio di malattia o infortunio” e anche in Italia sul sito dell’Associazione Dentisti Italiani viene riportato che “…la comunità scientifica ha ampliamente dimostrato come la presenza di amalgama dentale nel cavo orale non sia pericolosa”.
Tuttavia ci sono alcuni dentisti che la pensano in maniera diversa, come, ad esempio, il dott. Raimondo Pische, il quale sostiene che in alcuni casi, a seconda del numero delle otturazioni, da quanto tempo sono state effettuate e dalla sensibilità individuale, il mercurio possa avere effetti più o meno nocivi sul corpo. Effetti che potrebbero essere anche peggiori effettuando una rimozione delle otturazioni nel modo sbagliato.
Alcuni pazienti, affetti da gravi patologie, raccontano di come avrebbero iniziato a sentirsi meglio dopo essere stati sottoposti alla rimozione delle otturazioni in amalgama seguendo, però, il protocollo di sicurezza protetto.
Inchiesta di Cristiano Pasca che cerca di fare luce sulla questione.
Un servizio di Nadia Toffa
Una ricerca promossa e condotta dal Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto (GIMEMA) e finanziata dall’AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma) e dall’ AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) ha dimostrato come sia possibile trattare pazienti affetti da una particolare forma di leucemia, chiamata leucemia promielocitica, con un approccio terapeutico che prevede la somministrazione di un prodotto a base di arsenico.
I risultati dello studio guidato da Franco Mandelli, presidente del GIMEMA e dell’AIL, che ha coinvolto 40 centri clinici italiani e 27 centri tedeschi, hanno documentato quanto questo nuovo trattamento sia tollerato maggiormente dai pazienti malati di leucemia promielocitica rispetto alla chemioterapia tradizionale e fornisca, quindi, una migliore qualità di vita. Servizio di Nina Palmieri che intervista alcune persone che si sono sottoposte a questa terapia con successo.
Gaetano Pecoraro torna ad occuparsi della vicenda che ha coinvolto la famiglia Barbiere, composta da una madre e 4 figli, di cui 3 disabili, che vivono in un alloggio popolare alla periferia di Agrigento. Nel 2009 la signora Barbiere si era rivolta a un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) e all’avvocatessa Francesca Picone per ottenere dall’INPS gli arretrati delle pensioni di invalidità di due dei figli disabili. La signora aveva raccontato ai microfoni della Iena di come l’avvocatessa Picone, una volta vinte entrambe le cause di invalidità, le avrebbe richiesto il pagamento di alcune migliaia di euro come parcella legale. La donna, inizialmente, ha versato all’avvocatessa una parte della somma di denaro richiesta ma, successivamente, si è rivolta ad un altro avvocato, Giuseppe Arnone, con l’aiuto del quale ha denunciato l’avvocatessa Picone, per la quale la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per estorsione ai danni della famiglia Barbiere. Alcuni giorni dopo, però, lo stesso avvocato Arnone è stato arrestato, poi scarcerato, con l’accusa di presunta estorsione ai danni della collega Francesca Picone, che l’ha denunciato a sua volta. Arnone ha negato le accuse che gli sono state rivolte.
Per far luce sull’intricata vicenda e per capire perché la famiglia Barbiere non abbia ancora avuto i propri soldi indietro, la Iena incontra, quindi, sia l’avvocato Arnone che l’avvocatessa Picone.