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Si comincia con Luigi Pelazza: La compravendita dei permessi umanitari. La iena scopre la truffa di un avvocato, che promette ai profughi documenti per ingannare lo Stato italiano e ottenere il permesso di soggiorno: si tratta di inventare una storia di violenze per convincere la polizia. Il “pacchetto di servizio” costa 4mila euro, sfruttando il fatto che i richiedenti asilo non conoscono la legge italiana. Pelazza raggiunge l’avvocato, che naturalmente nega la sua truffa.
Il secondo servizio è di Marco Maisano, che ha accolto una richiesta di aiuto: Gay “sequestrato” in Marocco dalla sua famiglia? Il protagonista è un ragazzo omosessuale, portato in Marocco dalla famiglia: essendogli stati tolti i documenti, non poteva tornare in Italia. Maisano lo incontra all’ambasciata, dove scopre che Mahmoud è scomparso da scuola senza che nessuno lo cercasse: un’insegnante sapeva della sua omosessualità contrastata dal padre,eppure l’assenza di Mahmoud da scuola per 11 mesi non ha suscitato alcuna reazione.
Maisano si reca sia nella scuola, denunciando la situazione alla preside, che dal padre del ragazzo. L’uomo sostiene che è il figlio a non voler studiare,e che soprattutto vuole curare il figlio costringendolo a frequentare le donne: Maisano cerca di fargli capire che l’omosessualità non è una malattia da debellare. E non va meglio con il resto della famiglia: pure la sorella 16enne sostiene che Mahmoud abbia qualcosa che non va.
Mentre continua ad essere tutelato dall’ambasciata italiana, Maisano lancia un appello per Mahmoud, che deve ancora finire la scuola dell’obbligo.
Si prosegue con Giulio Golia: Selfie con il morto. Siamo a Ruvo di Puglia, un paese vicino Bari, dove un metronotte si è introdotto nell’obitorio scattandosi dei selfie con i cadaveri non ancora nelle bare. Le foto sono state poi condivise in una chat su WhatsApp, ma qualcuno non deve aver gradito: il materiale infatti, è stato inviato alle tv locali.
Il paese è piccolo, perciò Golia non ha difficoltà a trovare Roberto, il responsabile. L’uomo è al lavoro nonostante lo scandalo: mentre Golia è in attesa che il “selfatore” si palesi, si presentano parecchi cittadini fuori dalla sede del Metronotte.
Trascorrono diverse ore prima che arrivi il presidente, il quale comunica che il suo sottoposto sta avendo un malore. Nella chat incriminata era incluso pure il presidente: lui però dice di non aver visto le foto perché usa poco la chat. Poi tenta di sostenere che i selfie erano stati fatti per segnalare il cattivo funzionamento dell’obitorio.
Il sindaco di Ruvo naturalmente ride di una simile scusa.
Tocca quindi a Nadia Toffa: Gli esperimenti nucleari che contaminano l’acqua. Ritornando su un’inchiesta iniziata addirittura da Alessandro Sortino, si torna sull’inquinamento dell’acqua in Abruzzo: la contaminazione è stata tamponata, ma non sono stati realizzati i plavori di pavimentazione dell’acquifero. Il direttore del laboratorio che inquina l’acqua sa rispondere solo che non bisognerebbe prendere l’acqua da lì; la Asl ha dato l’autorizzazione a utilizzare l’acqua a patto di realizzare i lavori, anziché il contrario assicurandosi prima della potabilità. La donna si mostra molto stizzita alle domande della Toffa, la quale ha con sé i documenti dell’Istituto Superiore della Sanità.
Veronica Ruggeri smaschera La fisioterapista cazzara. Si tratta si una fisioterapista che inventa malanni di ogni sorta ai suoi pazienti, vantando collaborazioni persino con la Montalcini. Il prezzo è naturalmente esorbitante, eppure alle pareti non c’è appeso nemmeno un diploma. Recandosi da un altro fisioterapista serio, uno quantomeno laureato, la Ruggeri fa il confronto con quello che le viene detto dalla “cazzara”: sentendosi scoperta, la donna parla di “agressione”.
Sebastian Gazzarrini cavalca l’attualità: Il ministro e il calcetto. La iena si presenta alla conferenza di Poletti vestito da arbitro, per ironizzare sulla sua esternazione secondo cui si trova lavoro più andando a giocare a calcetto che inviando il curriculum.
Nina Palmieri racconta Una brutta storia nata su Facebook. Melissa ha conosciuto Claudia su Facebook, senza mai sentirla al telefono: dopo aver raccolto confessioni di tremende violenze, Melissa ha scoperto che Claudia non esisteva. Alla fine ha scoperto che Claudia altri non era che Tiziana, la compagna dell’ex fidanzato Julian: nel corso di un anno, Melissa si è confidata a sua volta. Tiziana è la donna con cui Melissa è stata tradita mentre era incinta del secondo figlio.
Melissa contatta a sua volta Tiziana su WhatsApp, che a sua volta nega. Dopo che Melissa è stata bloccata nella chat, la Palmieri si reca a casa di Tiziana e Julian. I due accolgono la iena con gioia, sostenendo con convinzione che non hanno niente a che vedere con l’intera faccenda. Anzi, sostengono di aver denunciato ripetutamente Melissa per violazione della privacy, che le telefonate sarebbero state persino montate da lei grazie a un software. Non solo: Julian riferisce di una storia travagliata, negando addirittura che il secondo figlio di Melissa sia il suo.
Il racconto si ingarbuglia ulteriormente: entra in ballo Luca, ex stalker che avrebbe dato a Melissa il numero di Tiziana. Melissa a sua volta ha diversi telefoni e profili social.
Il racconto si ingarbuglia ulteriormente: entra in ballo Luca, ex stalker che avrebbe dato a Melissa il numero di Tiziana. Melissa a sua volta ha diversi telefoni e profili social. La Palmieri allora, porta tutti i dispositivi di Melissa da un esperto affinché possa analizzarli: alla fine l’impressione è che tutti abbiano qualcosa da nascondere o proteggere, ma di fatto il servizio si conclude senza dare risposte. Oltretutto, non se ne capisce l’utilità per il pubblico.
Cizco è autore di un servizio dalle immagini molto forti: Le gang del diavolo. Siamo a El Salvador, dove imperversano gruppi sanguinari amanti del diavolo: hanno tutti dei tatuaggi che li contraddistinguono, operando da veri e propri sicari che danno ininterrottamente lavoro alle pompe funebri. Cizco riesce ad avere un incontro con alcuni di loro, i quali ricordano di aver ucciso per dimostrare la propria forza, di non avere paura.
Il “pagliaccio” ha ucciso e trucidato più di 50 persone: è lui il ricercato numero uno dalla polizia. I banditi, quando arrestati,sembrano sempre estranei. Cizco segue le operazioni notturne della polizia locale: molti sono figli di gente uccisa dai criminali, ed è la vendetta che li guida nel lavoro. Assistiamo a un arresto: una ragazza madre di appena 16 anni rimane sola col figlioletto in braccio, mentre dice in lacrime che la gente mette in giro voci false.
Ma l’alcalde è stato anche chiamato da un papà: è preoccupato per il figlio 13enne, che avrebbe iniziato a frequentare brutti giri. Il ragazzino viene messo in guardia, proprio mostrandogli il prigioniero in manette: un “pandillero” finisce o in galera o al cimitero, prima o poi è inevitabile.
Niccolò De Devitiis ha incontrato due protagonisti di un diverbio social: Polemica sui talent, Emma risponde a Red Ronnie. In seguito a un articolo secondo cui i cantanti usciti dai talent fatichino a riepire i palazzetti con pubblico pagante, Red Ronnie aveva ripreso il pezzo criticando i talent e nominado emma Marrone, che a sua volta aveva risposto. Ora De Devitiis cerca di riappacificarli ascoltando le rispettive posizioni.
A mezzanotte cominciano i servizi in replica. Il primo è lo scherzo a Paolo Ruffini nell’edizione di Le Iene presentano Scherzi a parte. Poi uno di Luigi Pelazza, in cui la iena aveva seguito i lavori del soccorso alpino per parlare di “morte bianca” di sciatori fuori pista.
La puntata si conclude qui, l’appuntamento è per domenica.