In ogni puntata un personaggio di rilievo racconta dal proprio punto di vista professionale il corpo umano, con annotazioni inedite e originali. I cinque personaggi che si alternano durante le puntate appartengono a varie categorie. Si inxzia con lo scrittore francese Daniel Pennac. La sua puntata ha per titolo “Il corpo dello scrittore”. Pennac recentemente ha pubblicato un libro dal titolo proprio Storia di un corpo, una sorta di diario nel quale analizza minuziosamente, passo per passo, tutte le trasformazioni che coinvolgono il proprio corpo attraverso tutte le esperienze. Insomma Pennac racconta come si modifica il corpo dall’infanzia alla vecchaia, come si sviluppa e individua le varie sensazioni che coinvolgono la persona.
Nella seconda puntata è la volta del professor Umberto Veronesi, ex ministro della Sanità, fondatore e direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia. Lo studioso analizza dal punto di vista medico, le trasformazioni del corpo in funzione delle malattie che lo aggrediscono e della lotta per contrastarle. Una angolatura interessante che riserverà molte sorprese. La puntata di cui è protagonista ha per titolo Il corpo della scienza.
Il corpo criminale è il titolo del terzo appuntamento di cui è protagonista lo scrittore Nicolai Lilin, autore del romando Educazione siberaiana da cui Gabriele Salvatores ha tratto l’ispirazione per realizzare il film onomimo. La pellicola ambientata in Siberia è stata girata con enormi difficoltà per le condizioni climatiche avverse. Nel romanzo di Lilin, si parla dei criminali che vivono nella comunità degli Urka. il filo rosso che inisce il gruppo è rappresentato proprio dal corpo che viene tatuato in modo particolare per connotare l’appartenenza al gruppo stesso.
Ed eccoci a raccontare Il corpo nello sport: questa è la quarta puntata. La giornalista Emanuela Audisio, grazie alla sua esperienza nei vari settori sportivi, racconterà la nascita della disciplina sportiva con tutti i riferimenti e le connotazioni legate alla più stretta attualità. Insomma un viaggio dal passato al presente mettendo in evidenza come reagisce il corpo sottoposto alla fatica nelle varie discipline.
Infine, l’ultimo appuntamento è dedicato al racconto del corpo nell’arte. La critica Lea Vergine racconta e documenta anche con l’ausilio di filmati, le realizzazioni artistiche in cui, soprattutto dagli anni settanta in poi, viene utilizzato il corpo nella sua plasticità per realizzare eventi. Insomma il corpo stesso si fa opera d’arte: non è solo strumento per arrivare all’arte ma è esso stesso arte.