Il varietà, diretto da Gianni Boncompagni, con i testi di Lianella Carell, Giancarlo Magalli e lo stesso Boncompagni, fu il primo show della Rai ad inaugurare e a scoprire la fascia del mezzogiorno, precedentemente occupata dal monoscopio. Presto si arrivò a 14 milioni di spettatori ogni giorno.
La chiave del successo del programma fu l’inedito format di interazione diretta con il pubblico attraverso le telefonate in diretta, le lettere ed i giochi. La Carrà, già affermata e reduce dai successi delle varie Canzonissime, da Fantastico 82 con Corrado, dimostrò anche tutte le sue qualità umane nel contatto con il pubblico, che era fino ad allora abituato a vederla solo come un’irraggiungibile star del sabato sera.
La trasmissione comprendeva le canzoni, i balletti, e i momenti comici (nella trasmissione fece il suo debutto, udite udite, nelle vesti di imitatore, Fabio Fazio), ma il momento clou della trasmissione erano i giochi telefonici, come Il gioco dei fagioli, dove si doveva indovinare il numero di fagioli contenuti in un barattolo di vetro, difficile da indovinare, tanto che di puntata in puntata cresceva sempre più il montepremi, fino ad arrivare a delle cifre astronomiche per quei tempi. Lo stesso Gianni Boncompagni poi ammise,in un secondo tempo, che il gioco dei fagioli fu copiato da un programma che andava in onda su una Tv privata toscana, Tele Libera Firenze, condotto da una giovanissima Cesara Buonamici. Altro gioco fu Il gioco dei colori, dove i concorrenti dovevano indovinare al telefono la domanda la cui risposta era, per l’appunto, un colore.
Il successo di Pronto, Raffaella? fu oggetto di studio di varie televisioni mondiali ed europee, mentre la Germania, la Spagna, l’Argentina ed il Brasile ne copiarono il format.
Il programma è senz’altro rimasto nella memoria degli italiani: molti ricorderanno Punto e Virgola, un cane ed un gatto che giravano per lo studio, “importunando” anche qualche volta la Carrà, impegnata con i giochi al telefono o nelle interviste. Tra i ricordi memorabili di quella trasmissione, si gridò al miracolo quando una bambina, fino ad allora creduta muta, riuscì ad intonare alcune parole di Fatalità, la sigla della prima edizione del programma interpretata dalla Carrà (la seconda edizione ebbe invece come sigla un’altra canzone famosa della Carrà, Que dolor), che “pagò” il clamoroso evento finendo al centro di ripetute satire,sketch e barzellette.
La Carrà fece solo due edizioni del programma, dedicandosi poi ad altri programmi anche molto simili, ma in fasce orarie diverse. A partire dall’ottobre del 1985, il programma, con il nuovo titolo Pronto chi gioca?, fu condotto da Enrica Bonaccorti con altrettanto successo.
Alcune soluzioni scenografiche adottate nel programma, un’ambientazione domestica in un salotto con comodi divani in pelle bianca con una terrazza con vista su Roma, furono ripresi anche da format successivi.