Il leitmotiv sanremese coinvolge anche Matteo Renzi: il rottamatore è diventato premier, ce la farà? Colpisce che nel servizio a lui dedicato, come sottofondo musicale ci siano proprio i brani dell’ultimo Festival. Del resto il filmato ripete in continuazione il parallelo con Sanremo: mentre lo spettacolo volgeva verso la fine, in Italia cambiava il governo.
Si discute quindi in maniera indiretta della manifestazione canora, chiedendosi se la politica si fa a Sanremo. In questi giorni infatti, c’è stato il comizio di Grillo davanti all’Ariston, l’imitazione di Renzi da parte di Crozza e alcuni riferimenti della Littizzetto al sindaco di Firenze.
Ed ecco il momento clou: arrivano in studio proprio gli operai che hanno organizzato la protesta, la prima serata del Festival. Nel salotto della D’Urso Antonio Sollazzo, Marino Marsicano, Salvatore Ferrigno e Maria Rosaria Pascale, la donna che si è sentita male.
Nei giorni scorsi, alcuni avevano sostenuto che il malore fosse falso, ma oggi Sollazzo ha ribadito che fosse vero: mentre la donna veniva curata dal 118, ha spiegato, ha approfittato della confusione. «Ho visto questo varco -ha detto- e non ci ho pensato due volte». Non c’era niente di premeditato nel gesto, perché l’intenzione era quella di consegnare la lettera a Fazio durante la pubblicità, lanciandogliela sul palco.
Capitolo biglietti: sono stati regolarmente acquistati grazie ad una colletta dei colleghi, e sono costati 100 euro ciascuno, non 1500.
E infine, riguardo alle scarpe firmate indossate dall’uomo, Sollazzo ha raccontato che, non avendo i soldi per comprarle, gliele ha regalate il suocero. I precedenti penali invece, risalgono a un «problema» di quando era appena diciassettenne.
I lavoratori del consorzio Consorzio di bacino di Napoli e Caserta sono senza stipendio da 16 mesi, e probabilmente coglieranno ogni occasione per portare avanti la loro protesta: che la D’Urso possa ospitarli anche nei prossimi giorni?
Nel resto della puntata, Domenica Live si è occupata anche del comizio politico di Grillo davanti all’Ariston.
In studio Emiliano Liuzzi (Il Fatto Quotidiano), Francesca Barra (giornalista Videonews), Anna Pettinelli, Daniele Martinelli (ex portavoce del Movimento 5 Stelle) e Alessandro Cattaneo (Forza Italia); in collegamento invece, Sergio Cofferati.
Cofferati non trova niente di strano nella scelta di Grillo: «Dire le sue cose durante un evento simile, permette una grandissima visibilità»; si discute poi l’incontro del leader del Movimento 5 Stelle con il nuovo premier Matteo Renzi.
Si torna su Festival: Serena Garitta inviata a Sanremo, ferma le persone davanti al teatro dell’Ariston, e sembra che nessuno conosca i cantanti o ricordi le canzoni in gara.
Si cambia infine argomento: la D’Urso intervista Anna Munafò, arrivata seconda a Miss Italia dopo Edelfa Masciotta nel 2005, ma conosciuta soprattutto per la partecipazione a Uomini e donne.
Seguono Raz Degan e Angela favolosa cubista, all’anagrafe Angelina Troina. La donna è diventata mamma a 13 anni, e l’inviato della D’Urso è andato dal figlio Nunzio: un uomo che vive dentro una baracca perché è stato sfrattato. Nunzio si appella affinché la madre possa aiutarlo.
E’ poi il turno di Manuela Villa, che per l’ennesima volta racconta la storia del suo riconoscimento e, in conclusione, l’ennesimo spazio riservato a Loredana Lecciso.