Mi è sembrato di vedere un Blob, la presentazione

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Venticinque anni “come il cubo di Rubik e il Gameboy”, afferma Enrico Ghezzi  con riferimento all’importante compleanno di ‘Blob’. Naturalmente ci si sta preparando per festeggiare l’evento, ma gli interessati pretendono di non scoprire le proprie carte, che noi invece vi abbiamo ampiamente mostrato.

  Da quanto è stato detto nel corso della conferenza stampa, al timone c’è un inedito Flavio Insinna. Dunque una certezza: lo speciale è condotto da Insinna.  Poi viene ribadito che è meglio dire “non-condotto” come ha scritto Ghezzi nel comunicato consegnato alla stampa. E da questo momento cominciamo a capire che stiamo partecipando ad una conferenza stampa dai toni vagamente surreali.

  Tutte le domande vengono opportunamente glissate: è impossibile, capire come si svolgerà davvero la serata. Tra i presenti, i diretti interessati, Ghezzi e Insinna, fanno a gara a chi non fa capire nulla.

  Ad un certo punto viene fuori che i veri protagonisti della serata saranno i filmati di ‘Blob’, ovvero il compendio per immagini di questi primi venticinque anni di attività. Sarà uno scorrere continuo di filmati e spezzoni che ad un certo punto verranno fermati per essere commentati dal conduttore insieme ad alcuni ospiti. Ma su questi ultimi il silemzio è tombale.

Ci saranno Michele Cucuzza e Maurizio Mannoni ma con ruolo ancora non ben identificato. Ed è possibile accorgersene perchè sono seduti in prima fila. 

Nessu chiarimento neppure dal direttore di Rai3, Andrea Vianello, che invece osserva: “Pochi programmi come ‘Blob’ riescono a raccontare l’Italia”. Insinna, invece continua a stimolare la curiosità e scherza: “Dentro ‘Blob’, chi più chi meno, siamo passati tutti. Stavolta, almeno, non avrò paura di finirci perché ci sto già dentro”.

A chi gli chiede se, nel corso di 25 anni e con l’avvicendarsi di tanti governi, non abbia mai sentito il pericolo di una qualsiasi forma di censura, Ghezzi risponde: “Censura mai. Più volte è stato chiesto di chiudere ‘Blob’ da parte di Craxi e Berlusconi ma siamo ancora qua”. E neppure il sito www.raitre.rai.it  dipana il mistero.