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I telespettaori di Sky Atlantic assisteranno alla serie madre, una coproduzione svedese e danese la cui prima stagione è costata 80 milioni di euro ed è stata realizzata con un taglio prettamente cinematografico. La vicenda coinvolge sia la Svezia che la Danimarca, perchè un giorno, sull’imponente ponte di Oresund, la struttura che collega Svezia e Danimarca, viene trovato il cadavere di una giovane donna in una singolare posizione: proprio sulla linea di confine, metà del corpo è in territorio danese, l’altra i territorio svedese. Il delitto è particolarmente efferato e ha lasciato segni orribili sul corpo.
Una tale situazione obbliga necessariamente le Polizie dei due paesi a collaborare nel tentativo di risolvere l’inquietante mistero che si cela sotto una tale disposizione. A guidare l’indagine internazionale sono l’agente danese Martin Rohde (l’attore Kim Bodnia) e la detective svedese Saga Norén (interpretata da Sofia Helin). La Norén nella finzione scenica, fa parte del dipartimento di Polizia di Malmo e sembra affetta da un disturbo della personalaità. Ma possiede una grande capacità indagatarice che la porta a guardare molto più lontano dei suoi colleghi. Rohde, invece, è un detective che fa parte del dipartimento di Polizia di Malmo.
Intorno ai due protagonisti ruota una schera di personaggi comprimari che servono a infittire il mistero sulla morte della giovane donna del ponte. I due detective si mettono aulle tracce del killer ma bisognerà essere molto cauti perchè l’assassino potrebbe ancora uccidere. Nel primo episodio scopriremo subito che si tratta di un terrorista, o di un assassino che si spaccia come tale per darsi importanza. L’uomo rivendica l’omicidio attraverso un giornalista e afferma di aver ucciso per denunciare cinque problemi della societa’ moderna, in realta’, però, è animato da motivi di vendetta personali.