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Intanto tutto il ciclo è dedicato a luoghi ben definitivi in Italia e nel mondo. Nel corso delle due ore, si parlerà esclusivamente di questi luoghi che faranno anche da studio viruale alla presentazione e alla narrazione di Giacobbo. Molte le città di cui Voyager si interessa: ognuna sarà esaminata negli aspetti meno conosciuti con l’obiettivo di mostrare al pubblico i lati più insoliti e misteriosi, quelli che tradizionalmente, sfuggono al turista normale.
La puntata di questa sera concentra la propria attenzione su Rio de Janeiro che, in questo periodo, è nel mirino dei media internazionali in quanto una delle sedi dei Mondiali di calcio che si svolgono in Brasile. Roberto Giacobbo condurrà il telespettatore nel celebre stadio Maracanà dove domenica 13 luglio si giocherà la finale del Campionato Brasile 2014. Entreremo nel vivo di una manifestazione che ha coinvolto l’intero popolo carioca in delirio per la sua Selecao. L’entusiamo, come mostrerà Giacobbo, interessa ogni strato della popolazione e ha messo a tacere tutte le polemiche della vigilia sulle ingenti somme utilizzate per l’allestimento dell’intera organizzazione.
Sarà l’occasione per raccontare l’affascinante storia della Coppa del mondo fin dall’inizio. Verranno messe in evidenza tutte le contraddizioni, le gioie, gli entusiasmi, ma anche le storie di ordinaria sofferenza legate all’ambitissima coppa. Viene, naturalmente ricordata anche la storia della Coppa Rimet.
Concluso il discorso sportivo, Giacobbo mostrerà le immagini di una delle favelas più grandi della città. Un ambiente povero e degradato. Ma più che evidenziare la solita povertà delle popolazioni, per restare nella impostazione data al programma, interessato soprattutto a ciò che è alternativo e differente, il conduttore racconterà l’originalissima storia di un ragazzo che viveva in quell’ambiente miserrimo e ha avuto la fortuna di trovare molti anni fa, un libro nella spazzatura. Il volume gli ha consentito di percorrere una strada differente da quella verso la quale era indirizzato. Ed oggi il giovane è riuscito a inserirsi in un contesto sociale migliore.
Il conduttore racconta altre due vicende. La prima documenta la scoperta sconvolgente di un ragazzo indio vissuto per i primi 14 anni della sua vita solo in una foresta e quindi assolutamente ignaro dell’esistenza di una realtà diversa. L’impatto con questo mondo che rappresenta la civiltà è stato traumatico.
La seconda vicenda è l’affascinante scoperta di un giovane astronomo riuscito a individuare elementi sconosciuti ai confini del sistema solare, ignoti anche ai più grandi scienziati. Non vi anticipiamo nulla.
Infine: l’ultimo servizio racconta un aspetto insolito della religiosità: si vedranno in opera i “missionarini di Dio”, ovvero bambini abbastanza piccoli che la credulità popolare ritiene santi. Il popolo ne ascolta le prediche e ritiene che possano addirittura compiere miracoli.