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A loro si sono uniti anche Luca Barbareschi, Matteo Bonini, Fausto Brizzi, Maria Grazia Cucinotta, Giulio Farnese, Beatrice Fazi, Enzo Garinei, Eleonora Ivone, Michele La Ginestra, Roberta Lanfranchi, Marco Liorni, Giuliana Lojodice, Giancarlo Magalli, Fabio Montrucchio, Carlotta Natoli, Francesco Pannofino, Greta Pierotti, Vittoria Puccini, Elena Sofia Ricci, Emilio Solfrizzi, Tiberio Timperi, Marta Zoffoli. Tutti hanno già registrato la propria narrazione con impegno e con l’orgoglio di poter esprimere con intensità e professionalità il grande mondo della fantasia infantile.
“Storie favolose” è un libro di favole in video realizzato dal Servizio Comunicazione del Bambino Gesù. Il fine è valorizzare la creatività dei bambini per dimostrare che, in un luogo come l’Ospedale, all’ordinaria sofferenza fanno da contraltare speranza e immaginazione, elementi di fondamentale importanza per superare il dolore del momento, vincere il timore e l’ansia e credere in un mondo migliore.
«Raccontare i bambini attraverso le favole – spiega Giuseppe Profiti, presidente del Bambino Gesù – è una maniera per guardare sotto un’ottica differente l’Ospedale, luogo di cura, ma anche di relazioni capaci di stimolare la creatività dei piccoli degenti. E’ quella che noi chiamiamo “terapia dell’accoglienza”, che si fa carico non solo della salute fisica del bambino ma anche del suo benessere psicologico ed emotivo».
Gli autori di queste prime favole sono Beatrice, 7 anni, dalla Moldavia. Giulia, 8 anni, di Roma. Isabella, 4 anni, il cui sogno è “essere una winx”. Leonardo, 11 anni, che vorrebbe conoscere il Papa. Luca e Martina. Mattia viene da Roma ma tifa Fiorentina e vorrebbe andarla a vedere allo stadio. Sofia, 12 anni, ama ballare insieme alla madre. Infine Valentina, 13 anni, il cui sogno è “stare bene”.
«Una fiaba – conferma Carla Carlevaris, psicologa responsabile della ludoteca dell’Ospedale – può diventare contenitore delle proiezioni di paure e altre emozioni difficili da contattare e da nominare. Leggere, ascoltare o creare una storia, favorisce nel bambino importanti processi di crescita cognitiva ed emotiva. Identificandosi con i personaggi, il bambino può entrare alla scoperta del proprio mondo emotivo, riconoscerlo ed esprimerlo, e può scoprire schemi nuovi di risposta a situazioni difficili e di disagio come la malattia o un ricovero».
“C’era una volta un drago buono che sputava fuoco solo ai cattivi …”. “C’era una volta un mago che si era stancato di fare le solite magie …”. “C’era una volta un bambino di nome Lorenzo che viveva in una bellissima casa e aveva molti giochi, ma non aveva nessun amico …” Sono alcuni degli incipit delle favole. Sembrano iniziare come le favole classiche, ma sono storie originali e molto speciali, storie “favolose”: ascoltarle significa entrare nel mondo dei piccoli autori che esprimono, attraverso la fantasia, stati d’animo e aspettative per il futuro. Una lezione di vita soprattutto per gli adulti.
Lo scorso 11 giugno Flavio Insinna era stato battitore d’asta per l’Ospedale pedriatrico della Capitale.