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L’ex gieffino assurto a notorietà dopo l’uscita dal reality e trasformatosi in attore e produttore, ha anticipato alla Cittadella del Cinema: “ho finito ieri le riprese di un film con Edoardo Leo; “Fratelli Unici” con Raoul Bova arriverà nelle sale cinematografiche il 2 ottobre e presto mi vedrete anche nelle vesti di un agente segreto in “Ragion di Stato” di Marco Pontecorvo, una Homeland ‘de noantri'”.
Luca Argentero non risparmia anticipazioni sui suoi progetti e precisa: “quello di Pontecorvo sarà un action movie sul traffico di armi illegali e sui servizi segreti, anche se alla fine si tratta di una storia d’amore”.
Su questa falsariga, l’attore continua a svelare dettagli anche sul lungometraggio con Leo: “racconta la storia di 4 personaggi bizzarri che a 40 anni, quando tutto gli va male, decidono di aprire un agriturismo. Il primo giorno di attività però, arriva la richiesta di pizzo da parte di un mafioso che però viene sopraffatto dai 4 ragazzi e sequestrato in cantina. E’ la storia di una piccola lotta contro la mafia”.
Naturalmente il personaggio Argentero non poteva esimersi dal sottolineare qual è a suo parere, la differenza tra reality e talent. Lui, con alle spalle una storia televisiva che parte dal Grande Fratello e arriva ad Amici (nel ruolo di giudice), afferma: “i reality ormai hanno perso potenza comunicativa: 11 anni fa, quando l’ho fatto io ce n’era uno solo, ora invece è il tempo dei talent show, che sono la forma contemporanea di festival”.
Sulla televisione alla quale deve il successo, si esprime in questi termini: “La televisione è uno strumento obsoleto, per molti ragazzi è diventato solo un elettrodomestico. A parte “Amici” il sabato sera, molti preferiscono internet”. Parole attese e scontate, visto che Argentero è stato per due edizioni, ospite fisso del programma della De Filippi e ha da poco inaugurato una piattaforma digitale per la visione legale di film in streaming, ‘Megatube’.
Sulla crisi che attraversa il cinema italiano sottolinea “In Francia le sale sono piene e c’è molta più tutela delle opere nazionali. In Italia tocca combattere. Una volta mi hanno chiesto dei soldi per distribuire un film che avevo prodotto”.
Ai giovani che sognano di fare cinema afferma infine “Io sono stato fortunato perchè ho avuto la possibilità di imparare molto sul set, ma ho fatto pochi corsi. Voi però non fate come me”.
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