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Storie della Letteratura propone una serie di quattro puntate per scoprire il rapporto tra alcuni dei più noti scrittori italiani e la Grande Guerra. La prima puntata è dedicata a Filippo Tommaso Marinetti raccontato da Giordano Bruno Guerri. Marinetti poeta, scrittore e drammaturgo italiano, è conosciuto soprattutto come il fondatore del movimento futurista, la prima avanguardia storica italiana del Novecento.
“La guerra sola igiene del mondo, la guerra come soluzione, la guerra come necessità non era solo di Marinetti, attraversa tutto il pensiero degli anni 10, è delle avanguardie, è di Corradini, di Prezzolini, di Papini, ha radici antiche; è una situazione mentale che oggi abbiamo difficoltà a capire… noi vogliamo la pace a tutti i costi…Noi dobbiamo guardare quel pensiero con gli occhi di allora, non possiamo giudicarlo con gli occhi di oggi”. Con queste parole, Bruno Guerri racconta il pensiero e le azioni di Filippo Tommaso Marinetti e degli altri intellettuali del futurismo durante la Grande Guerra. Avviene nella puntata di questa sera – realizzata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma dove sono conservati i quadri interventisti di Giacomo Balla
{module Google richiamo interno} In un clima di attesa per una guerra considerata come indispensabile farmaco per i mali individuali e sociali della nazione, Marinetti che già con il Manifesto futurista pubblicato nel 1909 su “Le Figaro” conia lo slogan della guerra “sola igiene del mondo”, è l’animatore di una rivoluzione nel pensiero, nell’azione, nella letteratura, nelle arti che abbraccia altre personalità straordinarie di intellettuali.
Interventista militante, Marinetti cerca di arruolarsi ben prima dello scoppio del conflitto nel battaglione volontari ciclisti e poi combatte sul fronte insieme a Boccioni, Russolo, Sant’Elia, Sironi. In guerra conquisterà due medaglie senza arrivare alle azioni eclatanti di un altro autore come Gabriele d’Annunzio a cui lo legherà un rapporto dapprima di ostilità poi di stima e di amicizia.
Marinetti morì a Bellagio. Si trovava all’ Hotel Excelsior, sul Lago di Como. Era il 2 dicembre 1944 e a stroncarlo sul colpo fu una crisi cardiaca: aveva appena scritto il suo ultimo testo, Quarto d’ora di poesia della X Mas. La notizia fece velocemente il giro del mondo. Il 3 dicembre anche il New York Times dedicò alla morte del Poeta un lungo articolo.
Molti gli appuntamenti dedicati al centenario della Grande Guerra da parte della Rai