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Sulle spese aumentate, il direttore di Raitre Andrea Vianello nega con decisione ogni incremento: “Il costo di ‘Ballarò, è in linea con quelli dello scorso anno, pur essendo il programma con il miglior rapporto costi-benefici. Mi dispiace che siano uscite cifre non vere, anche perché nessuno mi ha chiamato per chiedermi se lo fossero”.
Vianello giustifica la scelta di Giannini, ma prima ci tiene a ringraziare Giovanni Floris per i dodici anni di grande successo e prestigio che hanno trasformato ‘Ballarò’ in un programma autorevole. Dopo queste parole di circostanza dà il benvenuto a Giannini, presentandolo come un personaggio già conosciuto dal pubblico di Raitre.
Dice che sono state la sua competenza e la sua autorevolezza a farne il giornalista migliore per occupare quel posto. Le sue credenziali per Vianello sono sotto gli occhi di tutti: per dieci anni è stato vicedirettore di Repubblica e ha diretto Affari e finanza. E guarda caso, “politica ed economia sono i due canali sui quali ci siamo mossi con ‘Ballarò”.
C’è spazio per commentare anche le polemiche dll’Usigrai: “L’Usigrai è anche il mio sindacato e sono sensibile a ciò che dice. Però penso che la Rai debba anche essere la culla delle migliori professionalità del Paese. Giannini è una ricchezza che la Rai non deve perdere e la sostituzione di Floris era particolarmente complicata’”.
{module Google richiamo interno} Giannini sottolinea: “non mi sentivo pronto per tutto questo. Con Floris, mio amico, magari non di vecchia data, ho un eccellente rapporto, sappiamo che ‘Ballarò’ esiste perché c’è stato lui”. Il nuovo conduttore continua: “con me la Rai ha fatto una scelta coraggiosa, io facevo un altro mestiere e inoltre il pensiero debole italiano considera Repubblica un giornale partito. Non è vero, c’è un pensiero culturale che non rinnego ma, anzi, rivendico e del quale non intendo svestirmi”.
Per quanto riguarda il compenso, ad un ex collega di ‘Repubblica’ che gli faceva notare di essere stato favorevole al tetto agli stipendi dei manager pubblici fissato da Matteo Renzi a 248 mila euro, Giannini ha risposto: “Non ho mai parlato di tetto. Ho detto che erano una vergogna i bonus ai manager del pubblico. Piuttosto ho trovato rischioso nel pubblico fissare un tetto perché, in questo modo, le migliori professionalità se le prende il privato. La soluzione che ho proposto io era quella di ancorare gli stipendi ai risultati”.
C’è poi l’incognita degli ascolti. Che si aspettano a Rai3, vista la concorrenza con ‘diMartedì’ di Giovanni Floris su La7?. Giannini ha già imparato a prendere le distanze dall’Auditel: “Non do numeri, non è prudenza o furbizia, è solo che si tratta di un campionato lunghissimo. Tra l’altro giochiamo due campionati diversi: il servizio pubblico ha una missione culturale che gli altri non hanno, parliamo di qualità non solo di quantità. Io spero solo che, alla fine, chi è casa ne sappia qualcosa in più rispetto ai temi trattati. Anche perché, se fai cose di qualità, i risultati alla fine arrivano. Capisco che a La7 andrebbe bene spartirsi il bottino ma, ripeto, è un altro campionato”.
Per il direttore di Rai 3 le cifre dell’Auditel sono pane quotidiano. Dice: “Se dovessimo dividerci a metà gli ascolti con Floris non sarei contento. Sui nostri non posso fare previsioni, anche perché ‘Ballarò’ non ha mai avuto concorrenti”. Tuttavia, “ricordiamoci che è un programma televisivo e non un conflitto mondiale, io dormo sereno”.
Giannni a questo punto ne approfitta per dare una stoccata a Floris: “Se ci limitassimo a guardare solo al giorno dopo, che dovrebbe fare Floris con la sua striscia quotidiana? Non dovrebbe neppure cominciare il suo talk show. Bisogna guardare più lontano, io gli auguro di passare dall’1,8% al 18% con ‘diciannovEquaranta’”.
Viene ancora una volta stigmatizzato che l’intervento di Roberto Benigni sarà a titolo gratuito. “E’ un regalo che vuole fare alla Rai e al pubblico”, dice Giannini.
Conclude Vianello: “la satira e la comicità sono necessarie. Per fortuna abbiamo un grande bacino a cui attingere, da Paolo Rossi a Claudio Bisio o a Corrado Guzzanti, i nomi valgono tutti, ci stiamo lavorando”.