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Come nelle due precedenti tappe il giornalista-scrittore svolgerà un ruolo di raccordo e di “professore” andando a spiegare temi a volte di difficile cckerbergomprensione o tenuti volutamente oscuri dai padroni del web. Inoltre a lui spetterà il compito di introdurre i documentari delle puntate. L’appuntamento odierno prevede la prima tv assoluta di “Zero Privacy – Terms and conditions may apply” di Cullen Hoback. Tra i volti che appariranno in questa opera cinematografica del 2013 troviamo il padre di Facebook, Mark Zuckerberg.
Le immagini del documentario statunitense serviranno per completare la solita riflessione a tutto tondo portata avanti da Rampini con l’obiettivo in questa circostanza di mettere sotto la lente d’ingrandimento i veri padroni della Rete, emersi nelle scorse settimane: i colossi delle piattaforme sociali o di condivisione che per primi hanno ridisegnato il concetto di libertà digitale – lo spirito originario degli albori del Web – trasformandolo in fonte di profitto a discapito dei nostri dati sensibili, spesso inconsapevolmente ceduti nel nome di una gratuità di servizio a noi molto cara.
{module Google richiamo interno} Il giornalista di Repubblica non sarà l’unico protagonista, al suo fianco troveremo i compagni di viaggio delle due precedenti puntate: i giovani del Milano Film Festival e della Social Media Week di Roma, l’esperto Jeremy Rifkin, economista, attivista, sostenitore della teoria dell’Internet delle cose e Riccardo Staglianò, giornalista, scrittore e analista delle novità digitali.
Rete Padrona incontrerà non solo i padroni della rete ma anche i padri della rivoluzione digitale, come Steve Jobs, definito il “rivoluzionario seducente” e presentato da Rampini come “Lucifero, l’arcangelo maledetto quello che era il prediletto di Dio e precipita agli inferi per eccesso di ambizioni”.
Il guru di Apple sarà analizzato anche grazie al documentario “Steve Jobs – l’intervista perduta” di Paul Sen. Attraverso le sue parole scopriremo, gli esordi, la fondazione della Apple e le sue battaglie per inseguire la propria idea di futuro. Inoltre racconterà episodi della sua vita privata e lavorativa che dopo il successo difficilmente ha ripetuto di fronte ai microfoni; non a caso questa viene considerati da molti la migliore intervista di Steve Jobs.
Rete Padrona, ispirato all’omonima opera letteraria dello scrittore genovese, risulta essere un prodotto adatto anche ai non esperti del mondo digitale. Anzi, la sua funzione informativa è maggiore proprio in questi ultimi soggetti, infatti, il giornalista con un linguaggio semplice, lineare, pieno di riferimenti alla vita quotidiana, rende comprensibili anche i temi più complicati.