Il Premier è il protagonista del “Leopolda 2014 show”, dove gruppi di giovani sono seduti attorno a dei tavoli. Tutti sono impegnati in riunioni su temi futili, come ad esempio: “Disoccupazione e topexan”, ma anche “barzellette e crescita economica”
Il Renzi di Crozza è un personaggio menefreghista della politica italiana e dei problemi della nazione, che talora utilizza qualche termine poco ortodosso. Nello show arriva anche Papa Francesco. Il Crozza/Pontefice dice chiaramente a Renzi: “Ma tu non sei di sinistra!” Renzi risponde: “A me non piacciono le feste dell’Unità, le fabbriche e i cortei!” Il Papa rimprovera il Presidente del Consiglio, dicendogli di essere stato poco vicino ai problemi dei lavoratori e dei loro problemi. Renzi ammette: “A me piace stringere l’occhio ai poteri forti, vestire le camice bianche”. Si calca la mano con grande ironia sul comportamento poco di sinistra del Premier. La resa comica è gustosa, il duetto funziona.
Inizia il monologo di Crozza, incentrato sugli incidenti avvenuti alla stazione Termini di Roma, dove alcuni operai della Ast Terni sono rimasti feriti. Lo showman genovese diventa molto critico nei confronti del Premier. Secondo Crozza, Renzi è un politico che “mette la faccia” quando si tratta di promuovere iniziative che possono provocargli pubblicità positiva, mentre evita di affrontare i temi cruciali della vita politica ed economica del Paese.
Dopo Renzi arrivano i sindacalisti, Camusso e Landini. Sempre lontani dai problemi veri del Paese, si dichiarano stanchi e provati, soltanto perchè la loro ideologia è la sinistra. Essere di quell’area politica è per loro causa di infelicità, tanto che alla fine cantano addirittura la canzone “Essere di sinistra è uno stress!”.
Si ritorna dalla pubblicità e si parla della festa di Halloween. Il comico prende in giro il tradizionale rito anglosassone, dicendo che anche in Italia ci sono veri e propri mostri. Quelli a cui si riferisce Crozza sono i “mostri edilizi”. Il dito è puntato contro lo Stato, reo di aver realizzato a spese dei contribuenti delle opere edilizie mai concluse o addirittura, costruite anche contro legge.
Finito il monologo, si passa ad un personaggio tra i più riusciti di Crozza, il politico Antonio Razzi. Nell’introdurlo il comico dice: “Non è facile passare a parlare delle zucche vuote di Halloween a Razzi!”. La struttura dello sketch è la stessa delle puntate precedenti: un giornalista, fuori campo, sollecita la sua attenzione sui temi della settimana, ma Razzi non è preparato su alcun argomento, anzi equivoca puntualmente ogni singola domanda. Anche a proposito di Halloween dice: “Ne ho passate tante con Woody Halloween”. Non manca qualche parolaccia e il ricorso al doppio senso. Pubblicità.
Di rientro dalla réclame, si parla di calcio. Fra poche settimane si assegnerà il Pallone d’Oro e quest’anno non ci sono italiani in lizza. Il comico genovese da qui prende lo spunto per riflettere, con una certa amarezza, sulla crisi anche morale del sistema football del nostro Paese. A proposito delle uscite omofobe e razziste di alcuni personaggi di spicco, tra cui il presidente Figc Tavecchio e il presidente della Sampdoria Ferrero, dice: “Rispetto a loro l’uomo di Neanderthal aveva una mentalità più aperta”!
E’proprio il patron della Sampdoria la vittima successiva della satira di Crozza. Sempre in evidente stato confusionale, sbaglia nomi e pensa anche che l’allenatore della sua squadra, Sinisa Mihajlovic, sia passato a miglior vita. Ultimo stacco pubblicitario.
Chiusura come sempre affidata al finto e grossolano Antonio Banderas con le sue ricette a doppio senso. Il piatto di questa sera è il “profilatticino senza lattosio”, dalla evidentissima forma fallica.
Termina qui l’appuntamento con “Crozza nel paese delle meraviglie”. La prossima puntata andrà in onda venerdì 7 novembre, alle 21.10, sempre su La7.
Qui la puntata di sette giorni fa.