Petrolio: Duilio Giammaria parla del futuro

La puntata speciale si inserisce nella programmazione dei primi giorni dell’anno, nell’attesa che possa tornare nella prossima primavera con un nuovo ciclo di appuntamenti settimanali.

Il programma che, secondo Rai1,  ha saputo conquistare pubblico ed estimatori. è andato in onda nello scorso autunno, con un ciclo iniziato a fine agosto e conclusosi a metà novembre.

{module Google richiamo interno} Dunque, il 2 gennaio, su Rai 1 in seconda serata, Petrolio cercherà di immaginare il futuro immediato attraverso le intelligenze artificiali’e l’innovazione tecnologica. Duilio Giammaria andrà alla ricerca degli sviluppi e degli oggetti che nei prossimi anni saranno capaci di modificare usi e costumi nel mondo intero.

La puntata di Petrolio inizierà dalle nuove avventura italiane nello spazio per arrivare alla Silicon Valley dove la comunità italiana è protagonista nelle grandi aziende dell’innovazione.

Sarà anche un viaggio all’insegna dei contributi italiani nel campo della ricerca scientifica e tecnologica.

Questa volta Petrolo cambia collocazione e va in onda di venerdì. Le puntate precedenti, invece erano state trasmesse nella seconda serata del lunedì, al posto di Porta a porta che, per fare spazio a Giammaria, aveva perso una serata settimanale di programmazione. Gli ascolti, pur non eccelenti, erano stati ritenuti interessanti dai responsabili di Rai1 che adesso si preparano a varare la nuova serie.

Petrolio si è posto come un programma televisivo d’inchiesta all’insegna della ricerca e della valorizzazione delle realtà produttive italiane. La prima serie è stata trasmessa dal 16 agosto al 6 settembre 2013, tutti i venerdì in seconda serata, sempre con la conduzione del giornalista Duilio Giammaria. La terza è stata in onda dal 25 agosto 2014.

Il programma si occupa di cercare, analizzare e valorizzare le ricchezze che l’Italia possiede, ovvero i tesori artistici e culturali, le capacità imprenditoriali e i talenti che aspettano solo di essere utilizzati, ovvero di essere “estratti” come se fossero appunto il petrolio, l’oro nero del paese.