{module Banner sotto articoli}
Secondo quanto dichiarato da Petiziol in un’intervista alla testata Udine Today, la ragione principale sarebbero non precisati motivi di famiglia, ma anche altri fattori sarebbero stati determinanti. L’addio di Caprarica era stato polemico; a quanto pare però le rimostranze nei confronti dell’editore non erano affatto infondate.
Innanzitutto mancherebbe un progetto televisivo: la programmazione infatti, è il risultato di soluzioni improvvisate che mostrano chiaramente l’assenza di una linea editoriale. Al momento risulta difficile scorgere prospettive, indipendentemente dal fatto che Agon Channel sia in una fase di start up.
Petiziol ammette l’ingombrante presenza dell’editore Bechetti, che non gli avrebbe lasciato spazio prendendo tutte le decisioni. All’inizio il progetto nasceva persino con la consulenza di Carlo Freccero, poi subito disaffezionatosi alle sorti del canale.
{module Google richiamo interno} «Il problema -racconta l’ormai ex direttore di rete- è che ad Agon si naviga a vista. Si prendevano delle decisioni senza logica, alla giornata. La classica frase era: “Oggi facciamo questo, va bene?”. E si faceva un talk show fra di noi per coprire degli spazi. E poi l’idea di fare 10 telegiornali al giorno in una televisione fatta di quiz e che non ha archivio storico, né immagini e con una differita di un’ora e un quarto è una cosa secondo me sbagliata e che diventa improponibile per lo spettatore». E prosegue: «Non c’è un palinsesto vero, manca un’idea vera e innovativa di televisione. Quello è il problema. E alle mie domande su come coprire i buchi in palinsesto, la risposta era sempre la stessa: “ci penseremo più avanti”. Pensi che anche la redazione sportiva era in stand-by. Avevamo avuto infatti dei problemi per acquisire gli highlights del campionato italiano di Serie A e quindi tutti i programmi sportivi erano fermi, come lo sono tuttora».
Insomma: pur non condividendone i toni, perché «è normale che all’inizio si possa stare in dei container», Petiziol conferma la situazione denunciata da Caprarica, pur sottolineando l’accoglienza della città e la bravura degli autori e dei giornalisti che fanno parte della redazione.
A margine inoltre, aggiunge che pure tra gli autori, tutti provenienti da realtà quali Rai, Mediaset ed Endemol, due o tre abbiano lasciato.
Ricordiamo che alcuni giorni fa, un concorrente di The Bodyguard aveva abbandonato il reality sostenendo persino di aver ricevuto minacce di morte.