Una storia bella e allo stesso tempo terribile che racconta la guerra a Sarajevo – quattro anni che hanno lacerato una città e un popolo – ma anche l’incontro tra un inviato di guerra e una bambina che diventerà sua figlia. Questo è L’angelo di Sarajevo, miniserie in due puntate che Rai1 manda in onda martedì 20 e mercoledì 21 gennaio in prima serata evitando di doversi scontrare con gli Scherzi a parte di Canale5: “E’ una decisione della rete per permettere a più persone possibile di vederla” spiega il direttore di Rai Fiction Tinni Andreatta che ha fortemente voluto questo prodotto, la cui idea giaceva nel cassetto da anni.
Prodotta da Rai Fiction e Picomedia, diretta da Enzo Monteleone e interpretata da Giuseppe Fiorello, L’angelo di Sarajevo è liberamente tratta dal libro Non chiedermi perché di Franco Di Mare, giornalista Rai, già inviato di guerra e protagonista della storia in questione, che è diventato papà di Stella, bambina di dieci mesi trovata in un orfanotrofio e sottratta ad una sorte con ogni probabilità terribile. “Non essendo un santo, un cantante o un martire, mi ha fatto una certa impressione vedermi interpretato da Fiorello. E non muoio nemmeno” scherza Di Mare che prosegue: “Vedrò la fiction insieme a mia figlia. Le ho detto di preparare i fazzoletti perché si piange come vitelli”.
Beppe Fiorello dal canto suo osserva: “E’ stato un privilegio poter parlare con il personaggio che devi interpretare. Ora Franco ed io siamo amici. Devo dire che sono sempre stato affascinato dal mestiere di giornalista, soprattutto dell’inviato di guerra, perché è una missione. Al tempo della guerra di Sarajevo di cui parliamo, poi, c’erano nemici che potevano arrivare da ogni parte e giubbetti antiproiettili che non bastavano per tutti. E parliamo di una guerra durata quattro anni”.
L’attore ammette di aver voluto fare questa fiction “forse per un certo senso di colpa. Era il 1992 ed io ero meno maturo per capire che quella guerra era a pochi chilometri da noi ed era atroce. E non sono stato solo io ad essere distratto, forse lo è stata anche l’Europa che ha fatto finta di nulla. Nonostante quella guerra sia durata quattro anni qualcuno è stato a guardare. La gente di Sarajevo l’abbiamo conosciuta mentre giravamo questa fiction: è un popolo che porta con sé un dolore immenso anche perché è un dolore solo di ieri”.
A proposito del ruolo dell’inviato di guerra, Franco Di Mare crede che si tratti di un ruolo che oggi non ha più senso: “Ormai si fa meglio da Roma che andando nelle zone di guerra. Rispetto al passato è cambiato tutto. Un tempo gli inviati di guerra morivano per casualità, oggi sono diventati obiettivi. Se vai in Paesi come la Siria, sei sicuro di andare a morire”.
Nel cast de L’angelo di Sarajevo, insieme a Fiorello, ci sono anche, tra gli altri, Luca Angeletti, Emanuela Grimalda e la piccola Iva Nikolic: “E’ lei la vera protagonista – conclude Fiorello – Abbiamo girato tenendo conto dei suoi ritmi e della sue esigenze”.