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Invece no, perché il cast si arricchisce di Rocco Siffredi, l’uomo sineddoche per eccellenza, l’uomo nel quale una parte, seppur significativa, viene identificata con il tutto. E, giusto per completare il quadro, in studio come opinionista figura Alfonso Signorini, ovvero il personaggio che è riuscito a sdoganare in un immaginario sessuale persino l’anonima ministra Madia.
Con queste premesse, il rilancio dello show in casa Mediaset promette dosi massicce di trash. Non che il programma in Rai non ci abbia regalato perle del genere: le guerriere Aida Yespica e Antonella Elia che si tiravano i capelli, o ancora l’elegantissima Belén Rodiguez che, didascalica, indicava con un gesto delle mani, quanto le potesse invidiare Vladimir Luxuria.
Si trattava però di singoli momenti; stavolta invece, l’impressione è che tutta la narrazione verrà costruita intorno ad episodi discutibili. Lo si intuisce già dall’attenzione riservata a Rocco Siffredi, chiaramente il personaggio su cui gli autori stanno puntando, complice anche la facile battuta. Così, giusto per non perderne nemmeno una, la seconda spiaggia è stata ribattezzata pure Playa Goduria.
Ecco: se dopo la seconda allusione o battuta a sfondo sessuale siete già stanchi, l’Isola dei Famosi probabilmente non farà per voi. Ricordate quel servizio di Chi in cui un cono gelato diveniva altro nei titoli? Se vi eravate indignati, allora questo è un buon momento per ricordarsene. Boicottare il successo di chi cavalca maschilismi di bassa lega sperando nella memoria a breve termine del pubblico: avete l’occasione di immolarvi per la causa.
Tutto sommato un buon motivo per non guardate l’Isola dei famosi c’è: in fondo, di famosi veri non ce ne sono; al massimo persone che sperano di diventarlo.
Un altro buon motivo per non guardare l’Isola dei Famosi è Valerio Scanu, forse il più noto dal pubblico generalista grazie alla vittoria a Sanremo e le performance a Tale e Quale Show. Se pensavate che lo spot dei cornetti Melegatti fosse già abbastanza, risparmiategli l’ulteriore discesa negli inferi del trash. Perché va bene il bisogno di soldi per autoprodursi musica discutibile, ma il veloce passaggio dalla qualità dello show di Rai Uno agli slip spiaggiati potrebbe lasciare segni indelebili; ben più indimenticabili delle riuscite imitazioni del cantante sardo. Insomma, un atto d’amore nei confronti del ragazzo: uno sforzo per ricordarlo nei momenti migliori della sua carriera.
Infine, ultima ragione: non guastare la figura di Catherine Spaak, una signora d’altri tempi che, come Spanu, passa da un programma all’insegna del buon gusto a uno che sulla carta ne promette minimi storici. Dai numeri di magia ai litigi causati dalla fame, il passo è stato breve: potremmo scoprire una Spaak inedita.
Naturalmente vi sono poi alcuni concorrenti di cui ancora è difficile immaginare il comportamento: Alex Belli ad esempio, sinora sempre visto all’opera in Cento Vetrine. Stesso discorso per Le Donatella, uscite solo alla quarta puntata di X Factor.
Nel frattempo, pensando all’assortimento di alcuni caratteri già noti del cast, confidiamo nel concorrente socialmente utile del programma: Patrizio Oliva, il pugile.