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Alessandro Onorato proviene da una famiglia di Armatori attivi fin dal dall’800. E’ stato Achille Onorato a scrivere la storia della marineria italiana nel dopoguerra. Oggi, a capo della compagnia di navigazione, cresciuta molto in questi anni, c’è suo figlio, Vincenzo Onorato. A lui il merito di aver trasformato la piccola realtà locale in una realtà top player del settore.
Il giovaner si esprime in questi termini sulla sua attività: “la crisi di questi anni ha inciso sul turismo in maniera dura. Per noi il problema si è concretizzato in una ulteriore riduzione del periodo ‘caldo’ della stagione, che ormai si è ridotta a meno di un mese.
{module Google richiamo interno} Al calo della domanda e in generale della capacità di spesa delle famiglie si è aggiunto un progressivo aumento del costo del carburante, che ha reso sempre più stretta la forbice all’interno della quale la società poteva muoversi”.
Naturalmente, quando si tratta di svelare la motivazione che ha spinto Onorato a partecipare a Boss in incognito, ci si rende conto che l’obiettivo è sempre lo stesso per tutti i manager sotto copertura. Anche Alessandro Onorato ha deciso di mettersi in gioco nel docu- reality perché vuole aiutare la sua azienda a crescere in un momento difficile.E non c’è maniera migliore che andare a verificare di persona.
Onorato, inoltre, vuole dimostrare che, malgrado la sua giovane età, non è solo “il figlio di Vincenzo Onorato”. A 24 anni si è già laureato ed è pieno di idee ed entusiasmo attraverso cui aiutare la sua azienda a crescere ancora di più..
Per una settimana Alessandro lavorerà con una differente identità, sulle navi della sua flotta. Rifarà le cabine, pulirà i bagni, farà lavori di manutenzione e servirà al bar di bordo. Soltanto così potrà cogliere le difficoltà e i margini di miglioramento che possono garantire ancora la crescita della sua azienda e il benessere dei suoi dipendenti. E solo così potrà dimostrare di non essere solo un figlio “fortunato”. –
Qui la diretta della scorsa puntata con Franca Semplici.