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E’ stato il secondo appuntamento Sky della serie “Talenti all’opera!”, il format dedicato agli allievi dell’Accademia scaligera, ideato e realizzato da Francesca Pedroni, Maria Mauti, Amerigo Daveri, Clarissa Cappellani, previsto in 10 puntate durante le quali vengono seguiti i giovani artisti, a partire dalle prove che si arricchiscono di interviste e incontri con specialisti, fino alla realizzazione dello spettacolo destinato al Teatro alla Scala (e non solo).
In questo secondo appuntamento – sempre nel secondo giovedì del mese – protagonista è stata infattti una specialissima “Cenerentola” rossiniana: non la fiaba di Charles Perrault eternata dalla musica di Sergej Prokofiev (nel 1940) e coreografata da Zadkov, Prebil ed altri (memorabile l’interpretazione di Carla Fracci al S.Carlo di Napoli nel 1974). E nemmeno l’intero melodramma giocoso in due atti di Rossini su libretto di Jacopo Ferretti (Roma, première al Teatro Valle nel 1917), ambientato in una famiglia piccolo borghese in cui Cenerentola-Angelina, figliastra dello spiantato Don Magnifico, maltrattata dalle due sorellastre, per la sua bontà sposerà infine il principe Don Ramiro.
La “Cenerentola per bambini” è invece una riduzione (durata: poco più di un ‘ora) attuata da Alexander Krampe per volontà del nuovo Sovrintendente (dal 2014) del Teatro alla Scala Alexander Pereira, con un’intervista al quale è idealmente iniziata la puntata: “L’esperimento rientra nel progetto a me caro ‘Grandi opere per piccoli” – spiega – perché è dai piccoli che si comincia, se vogliamo avere pubblico domani. E guardate che lavorare per i bambini è come lavorare per i grandi, si tratta di riuscire a far ridere entrambi. Del resto Rossini asseriva che “Cenerentola” è opera popolare, non d’élite ”.
Proprio questo ha confermato infatti il personaggio di Gioacchino Rossini (Antonio Albanese, introdotto nell’opera da Krampe), quando poi le telecamere hanno inquadrato quattro giovani, un cornista, un violista e due cantanti del perfezionamento dei Solisti dell’Accademia, che in italiano o in inglese hanno parlato delle loro peripezie musicali, ma anche sceniche.
Con scene appunto di Luigi Perego, costumi di Dorotea Nicolai, con la regìa di Ulrich Peter e la direzione musicale per 12 strumentisti di Pietro Mianiti (ricco di esperienze di orchestre infantili sudamericane), i giovani hanno dovuto rendere la comicità dell’opera rossiniana, che poi a loro risultava molto naturale. Quella cioè di Don Magnifico (basso-buffo Giovanni Romeo) quando si rivolgeva alle figlie cantando “Miei rampolli femminili”, quando Dandini (Pyotr Ostapenko) cameriere di Don Ramiro (Edoardo Milletti tenore) vestiva i panni del principe o – mentre Cenerentola-Angelina (contralto d’agilità, la russa Lilly Jorstad) cantava tristemente la sua solitudine – quando le sorellastre Tisbe e Clorinda sculettavano e davano in vistosissime escandescenze, prese dalle loro isterie.
Culmine dell’opera, anche se per bambini, il celebre sestetto dei protagonisti in cui nessuno si raccapezzava più per via dei travestimenti: “Questo è un nodo avviluppato…chi sviluppa più inviluppa, chi più sgruppa più raggruppa…”. Qui il groviglio delle ‘gr’ e delle ‘sg’ assumeva aspetti di ilarità paradossale, per la freschezza e l‘ebbrezza interpretativa giovanile: essa dava infine ragione vincente alla scommessa del sovrintendente Pereira, e la “Cenerentola dei bambini” c’è da credere che trionferà anche all’Expo di Milano. Regìa televisiva di Nicolò Malaspina.
Qui l‘Aida, sempre su Sky Classica.