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Riflettori puntati sui fatti e i retroscena che sono stati fondamentali per il futuro dell’Italia. In particolare si discute sul periodo che va dal 25 luglio al 12 settembre del 1943 – ovvero tra la riunione del Gran Consiglio del fascismo e la liberazione di Mussolini sul Gran Sasso da parte dei tedeschi. Un periodo molto difficile e complicato, nel corso del qaule è cambiato un regime, sono state ribaltate alleanze, si sono consumati drammi personali e famigliari.
Molti degli eventi accaduti sono ancora poco chiari e avvolti nel mistero. La puntata cercherà di far luce attraverso documenti inediti e testimonianze. E l’Italia, occupata dall’esercito tedesco, cominciò ad essere squassata da una guerra fratricida.
In studio a discuterne con Tommaso Cerno lo storico Mauro Canali, la scrittrice Irene Cao che darà una sua interpretazione sul percorso personale di Edda Ciano e Claudio Martelli il cui intervento sarà incentrato sul tradimento in politica.
Il premio Nobel Dario Fo per la prima volta racconta la sua dolorosa esperienza di giovane repubblichino convinto a fare quella scelta da un malinteso senso della patria.
La puntata si apre con la testimonianza di Jennifer Teege, la nipote del comandante del campo di concentramento di Plaszow reso famoso dal film di Spielberg “Schindler’s list”.
Paolo Mieli, come ogni settimana, darà il proprio contributo.
Fabio Toncelli si reca in uno dei luoghi più simbolici del fascismo: la sala del Mappamondo a Palazzo Venezia e l’attigua sala del Pappagallo dove si riuniva il Gran Consiglio. Inoltre mostrerà la stanza dell’albergo sul Gran Sasso d’Italia dove Mussolini passò gli ultimi giorni prima della liberazione e del trasferimento in Germania e dove pensò alla possibilità di uscire da quella umiliante situazione con un gesto estremo.
Ecco invece, la puntata che andrà in onda tra sette giorni.
Dopo aver raccontato nella prima puntata l’appuntamento con la morte a cui sono andati incontro Hitler e Mussolini nell’aprile del 1945 e nella seconda la caduta del regime fascista avvenuta con la riunione del Gran Consiglio del fascismo del 25 luglio del ’43, Tommaso Cerno affronterà la guerra degli italiani.
L’Italia andò alla guerra è la terza puntata che, senza la pretesa di voler raccontare cinque anni di guerra, si concentrerà su alcuni momenti cruciali e simbolici capaci di far comprendere cosa sono stati per gli italiani, sia quelli sotto le armi sia quelli rimasti a casa, quei lunghi e dolorosi anni.
Parleremo di impreparazione, a volte legata a veri e propri casi di ruberie, rappresentata dalla Campagna di Russia.
Di atti di eroismo, molte volte misconosciuti, come la battaglia di El Alamein.
Del mito a volte vero a volte consolatorio di ‘italiani brava gente’: quindi degli italiani in Russia guardati con occhi benevoli dalle popolazioni locali ma anche delle stragi perpetrate dai militari italiani nei Balcani.
E infine delle sofferenza subite dai civili quando l’Italia diventò essa stessa un campo di battaglia e gli italiani delle vittime indifese: delle stragi naziste ma anche dei dolori e dei lutti che gli alleati provocarono nella lunga risalita della penisola.
Tanti esperti, storici, testimoni aiuteranno Cerno a raccontare questa storia complessa e dolorosa: dal generale Fabio Mini allo storico Filippo Focardi, da Santo Pelliccia un ex paracadutista della Folgore reduce della battaglia di El Alamein a Natalia Aspesi giovane ragazza in una Milano martoriata dalle bombe.
A tutti loro, si affiancherà come sempre Paolo Mieli che aiuterà a capire e a sciogliere i nodi della Storia.
Fabio Toncelli racconterà dell’unica arma, la Regia Marina, che alla vigilia della guerra era considerata in grado di competere con la flotta britannica e con quella francese. Lo farà da un luogo inaspettato: a bordo del sottomarino della Marina Militare Italiana, Salvatore Todaro.
D- Day giorni decisivi è in onda dal 27 marzo.
[…] D- Day, questa sera si parla di „quell’estate del ’43“. […]