Si tratta, dunque, di un altro reality estremo in onda su History (407 di Sky) dal 25 giugno. Il fine è documentare, in dieci episodi, l’eterna sfida tra l’uomo e la natura, nella qaule si mettono alla prova dieci concorrenti, – di età compresa tra i 22 e i 47 anni. Le loro condizioni di sopravvivenza saranno davvero estreme, quasi incompatibili con la vita, ma la sfida è proprio riuscire ad averla vinta nonostante siano isolati dal mondo. E per di più, non potranno fruire di nessuna troupe professionista e nessuna sceneggiatura.
Da contratto, dovranno sopravvivere per mesi in completa solitudine, lontani l’uno dall’altro. Il luogo dove si svolgerà un tale reality estremo che sarebbe meglio chiamare docu- reality, è la costa settentrionale dell’Isola di Vancouver, nell’inospitale foresta della British Columbia.
E se la competizione sarà dura, in compenso il montepremi per il vincitore è di tutto rispetto. In palio, infatti, ci sono ben 500 mila dollari.
La serie, che va in onda in contemporanea con gli Stati Uniti, rappresenta un esperimento di sopravvivenza estrema mai approdato sul piccolo schermo.
Ognuno dei dieci partecipanti che provengono da ogni settore sociale, ha motivato la propria presenza come l’occasione per metetre alla prova le proprie capacità fisiche e mentali. Si arriva ad un momento della propria vita- hanno commentato alcuni- nei quali si sente la necessità di capire fino a quanto si può resistere alla fatica fisica e mentale. E questo reality è l’occasione giusta.
Tutti conoscono le dure regole del gioco: nessun ausilio, nessun sostegno, solo un piccolo zaino con lo stretto necessario per sopravvivere, delle piccole video-camere per filmare la propria esperienza e un telefono satellitare da usare solo nel caso si decida abbandonare la gara.
Ognuno dovrà sopravvivere alla meglio. Tutti dovranno, innanzitutto, procurarsi il cibo, costruirsi un rifugio, respingere gli animali della zona, tra i quali gli orsi e i puma. Ma al di là delle difficoltà di vita quotidiana, c’è un grande pericolo che incombe su tutti: il forte stress psicologico causato sia dalla solitudine, sia dalla necessità di mantenere una buona salute fisica e mentale per portare a termine la propria missione. Vince chi resiste di più. Ma se ad un certo punto, ci si sente crollare, basta fare una telefonata e si torna nella vita civile.