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L’arte ha sempre nella sua storia rappresentato la natura, le pitture rupestri ne sono l’esempio più lampante. Poi progressivamente la natura è diventata il teatro visivo entro cui collocare l’uomo.
A fine del ‘400 è con Leonardo che il paesaggio diventa un genere, trova la sua evoluzione in tutta la pittura europea.
Nell’arte contemporanea con l’impressionismo l’arte esce dallo studio, dall’atelier e ha un rapporto diretto con la natura. La natura non è solo la cornice entro cui l’artista opera, ma nel contemporaneo, è ritornata ad essere un valore da segnalare in termini sociali, uno spazio da riconquistare.
Con un excursus temporale Achille Bonito Oliva racconta il rapporto tra l’artista e la natura, approfondendo il tema con l’artista tedesco Wolfang Laib e il giapponese Idetoshi Nagasawa, che dal Giappone raggiunse negli anni Settanta l’Italia in bicicletta e da allora ne ha fatto la sua residenza stabile.
Un focus sulla Land Art americana e il suo massimo esponente Richard Long, insieme alle schede di approfondimento e l’Opera Aperta con un video di Hans Op De Beeck completano il percorso tra Arte e Natura.
Marta Perego per la rubrica “Arte e Mestieri” intervista Memmo Mancini, esperto “coloraio” che ha lavorato al fianco dei più grandi artisti del Novecento italiano.
La giovane Sveva Fratino, sollecita anche questa volta Achille Bonito Oliva a rendere i suoi concetti comprensibili anche per un pubblico poco avvezzo al linguaggio dell’arte. Obiettivo centrato anche con l’imperdibile frammento di un film di Totò.
«Fuori quadro – spiega Bonito Oliva – è una trasmissione di formazione al contemporaneo nei suoi molteplici linguaggi, una trama che non vuole essere pedante, ma piuttosto penetrante. L’intenzione è quella di portare lo spettatore tra i molteplici percorsi dell’arte contemporanea. che non è un labirinto, ma una strada con molti sentieri luminosi».
Qui l’esordio del programma nell’edizione 2015.