Il viaggio di Giacobbo inizia a Ginevra, al Cern. Il conduttore munito di casco protettivo è sceso a 100 metri sotto terra dove c’è la gigantesca macchina Atlas per la ricerca delle particelle infinitesimali. Qui, novello Angela, ha cercato di spiegare la famosa “particella di Dio”, sforzandosi di convincere il pubblico del suo nuovo ruolo di consapevole e rigoroso divulgatore scientifico. A questo proposito è entrato nei dattagli fornendo il maggior numero di notizie possibili e sottolineando l’importanza della scoperta che sarà molto utile per capire i fenomeni dell’origine dell’universo dopo il Big bang iniziale. Giacobbo appariva compiaciuto al punto che, durante le spiegazioni, dava l’impressione di assomigliare ad Alberto Angela anche nel movimento delle mani e nell’atteggiamento. Insomma il vice direttore di Rai2 ha iniziato il suo percorso di rivalutazione scientifica confermato nel secondo servizio.
Infatti si è recato all’Istituto italiano di tecnologia di Genova dove ha mostrato interessanti ricerche sulla robotica nano fisica e sulla scienza del cervello applicata alle macchine. In questa fase ha più volte sottolineato che il 42% dei ricercatori impegnati in tale centro di eccellenza proviene da paesi stranieri. Ma ci sono anche italiani rientrati dall’estero per potersi impegnare in questo progetto. L’età media di tutti è sui 33 anni. Interessante notare che, al centro del progetto in esame c’è l’uomo: si studia il comportamento del cervello umano per applicare i risultati alle macchine. Inoltre, una ricercatice rumena ha mostrato dei comuni materiali (una spugna e della carta) trattati in modi da assumere caratteristiche particolari. La spugna ad esempio, assorbiva solo l’olio e la carta, immersa nell’acqua, non si bagnava.
Nel terzo servizio rispunta fuori il vecchio spirito “giacobbiano” con argomenti al limite del credibile. L’americano Ralph Ring, infatti, sostiene di aver compiuto un viaggio nel tempo assieme ad altri due amici. E’ l’occasione per evocare Einstein e il paradosso dei due gemelli di cui uno viaggia alla velocità della luce e rimane giovane, mentre l’altro, rimasto sulla terra, ha subìto il normale processo di invecchiamento. Lo stesso Giacobbo, alla fine, ha sentito il dovere di dire che non ci sono prove in grado di suffragare queste affermazioni di Ring.
Infine: nell’ultimo servizio viene ricostruita, attraverso le testimonianze della figlia, la vita del neuro scienziato Angelo Mosso. Vissuto alla fine dell’Ottocento ha cercato di misurare le emozioni, arrivando addirittura, secondo le sue affermazioni, a “pesare l’anima”. Pretendeva di capire come cambiava la fisiologia del corpo in base alle emozioni. Il programma si chiude con l’invito di Giacobbo ai suoi telespettatori: Siate visionari.
Lo scorso 23 dicembre era andata in onda una puntata speciale a tema natalizio di Voyager.
Inoltre il prossimo 10 gennaio parte un nuovo programma dal titolo Obiettivo pianeta, sempre a cura di Giacobbo.