Che piaccia o meno, il talent fa ormai parte del background culturale delle nuove generazioni. Alcuni dei nuovi concorrenti hanno confessato che sognavano sin da bambini di poter partecipare alla scuola della De Filippi che negli anni riesce a stare al passo con la parte più vivace e in continua evoluzione dello spettacolo.
Le novità di quest’anno, in particolare la presenza delle crew e dei gruppi rap, sono all’insegna dell’energia, della grande fantasia e della capacità espressiva dei ragazzi.
Eppure, proprio in virtù di tanto successo, una trasmissione come Amici non può sottrarsi alla responsabilità di offrire esempi positivi alle nuove generazioni, sia da un punto di vista didattico-formativo che dal punto di vista dello spettacolo e dei messaggi che vuole veicolare alla new generation.
Invece, nelle ultime due puntate, abbiamo assistito a una manipolazione di situazioni mascherata da interventi didattico-pedagogici, ma che in realtà aveva il solo scopo di creare contesti scottanti funzionali agli ascolti. Mentre infatti Maria de Filippi distribuisce felpe nere in abbondanza, in questa fase della trasmissione-scuola, gli insegnanti si danno un gran da fare per movimentare uno spettacolo che rischia di restare un po’ piatto, dal momento che non è ancora entrato nel vivo della competizione.
I docenti mostrano il meglio della loro inattendibilità assoggettandosi volentieri alle regole e alle dinamiche degli ascolti televisivi falsamente giustificate da presunte necessità didattiche. Anche il meno preparato degli allievi comprende infatti che il modo migliore di insegnare ad un discente a vincere le proprie difficoltà non metterlo in ridicolo e umiliarlo spettacolarizzando i suoi limiti di fronte al più vasto pubblico. Vittime particolari di questa assurda modalità pedagogica sono stati due cantanti, Deborah e Paolo, colpevoli la prima di non essere abbastanza disinvolta ed espressiva con il proprio fisico mentre canta, il secondo di non riuscire a trasmettere emozioni attraverso le sue interpretazioni. Così la povera cantante Deborah non solo è messa sulla graticola dall’insegnate Grazia Di Michele, ma viene anche sottoposta alle più assurde prove solo per fare spettacolo. Non vogliamo neppure pensare alle complesse dinamiche psicologiche dei disturbi alimentari che un episodio del genere può suscitare. Confuso come la sua collega, anche lo sfortunato Paolo tenta disperatamente di soddisfare le paradossali richieste dei professori e, sebbene febbricitante, si sforza di riuscire a trasmettere un qualunque genere di emozione ad un glaciale ed impassibile Zerbi.
Sono comportamenti deprecabili già in situzioni private, al di fuori delle telecamere, figuriamoci in una trasmissione di grande seguito giovanile come Amici.