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Gli Inarrestabili è un docu-reality on the road che si sposta da un luogo all’altro. A bordo delle cabine dei grossi Tir c’è anche Marco Berry che rappresenta il trait d’union tra la strada e le emozioni raccontate dai protagonisti nel corso dei lunghi viaggi per motivi di lavoro.
Ogni puntata è un racconto, una storia diversa, un viaggio differente, uno stile di vita che viaggia sulle ruote di un camion. Un “mezzo” che spesso è come un fratello, o meglio, una vera e propria casa mobile per chi lo guida e lo gestisce. Un mondo tutto da scoprire.
Questo è il miglior programma che Marco Berry abbia mai condotto ad eccezione di “Invisibili” andato in onda su Italia 1 dieci anni fa: intenso e umano, molto differente dalle provocazioni di Lucignolo e dalle leggerezze dei giochini in taxi (Cash taxi su Sky Uno e La7). Si potrebbe considerare una sorta di Sconosciuti “on the road”. Le storie, infatti, evocano le atmosfere intimiste del programma di Rai3 dal titolo appunto “Sconosciuti”. Uno spazio televisivo nel quale a raccontarsi è una categoria di persone spesso trascurata dai mass media. Eppure i camionisti rappresentano una realtà importante nel mondo del trasporto.
A loro sembrano dare rilievo e importanza solo le notizie legate al traffico e alle condizioni di strade e autostrade. L’unico programma radiofonico dedicato alla categoria degli auto-trasportatori “Uomini e camion” è stato chiuso dopo venti anni. Andava in onda su Radio 1 dal lunedì al venerdì alle 23,25. Gli Inarrestabili tenta di riempire un vuoto, mettendo in evidenza gli aspetti umani di chi guida il camion.
Marco Berry, ogni settimana, incontra il camionista e con lui fa un viaggio. Lo accompagna durante tutto il tragitto vivendo le sue emozioni quotidiane, cercando di approfondirne la personalità per scoprire e conoscere il suo mondo.
Le vicende personali sono raccontate con semplicità e questo rappresenta un aspetto fondamentale per la resa del programma. Berry come una sorta di confidente ascolta, spesso sta in silenzio, ma mostra sempre partecipazione alle vicende raccontate.
E stato singolare conoscere una giovane donna di soli 33 anni che già ha fatto del camion una sorta di casa viaggiante. La confessione che è riuscita a condurre il suo mezzo anche durante la gravidanza ha catturato la curiosità ma anche la sincera partecipazione del pubblico della seconda serata de La7.