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Protagonista una famiglia di giostrai discriminata perchè vive in una roulotte, in condizioni di grande indigenza. I due genitori hanno alle spalle una storia di sofferenze che non vorrebbero fossero vissute anche dalle figlie. Inizia, con queste premesse, la rincorsa alla commozione che dovrebbe bloccare il telecomando su Canale 5. Alessia Marcuzzi è diventata maestra nel presentare vicende “difficili”. Oramai riesce persino a far concorrenza a Barbara D’Urso. Il timore è che, un giorno, ne possa anche imitare le faccette da “mater dolorosa”. Il suo tono, il modo di raccontare evocano le espressioni contrite e comprensive sfoderate in anni di Grande Fratello. Su Extreme Makeover Home Edition Italia aleggia infatti il fantasma della “casa di Cinecittà” nella quale la conduttrice ha combianto infiniti ricongiungimenti tra i reclusi e i loro familiari.
Sono estremamente condannabili le trasmissioni televisive che sfruttano la soffrenza per l’audience. La solidarietà, quella vera senza le necessità televisive, si fa stando lontani dalle telecamere, accompagnati soltanto dalla propria coscienza e dal desiderio di migliorare le condizioni di vita di chi è più sfortunato.
I riflettori di Extreme Makeover Home Edition Italy hanno amplificato il già discutibile approccio verso chi soffre ed è discriminato, proprio della più becera televisione del dolore. Il programma gronda finto e ipocrita buonismo da ogni parte: un’equipe di tecnici, architetti e ingegneri, si mette in viaggio alla ricerca delle storie di povertà e di emarginazione per mostrare, sotto i riflettori, una partecipazione finta ad uso e consumo degli ascolti. Il che significa ad uso e consumo degli inserzionisti pubblicitari attratti soltanto da un’unica realtà: il posizionamento dei propri spot in programmi di grande appeal portatori di grossi introiti economici.
Seguire le fasi di ogni puntata equivale ad assistere alla rappresentazione di uno spettacolo sapientemente costruito e scritto a tavolino, scegliendo le migliori frasi per stregare il pubblico. La Marcuzzi sembra preoccupata esclusivamente di rendere credibili le vicende raccontate. Non è cambiato nulla dalla prima edizione del programma, andato in onda lo scorso anno. Non è mutato il clima favolistico poco credibile,non è cambiata la padrona di casa: è cambiato però, il comportamento dei telespettaori che cominciano a capire la faccia ipocrita del programma.