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Nessuna sorpresa: il responso era nell’aria e lo si poteva intuire fin dalla prima mezz’ora di messa in onda dei due show. Ballando con le stelle ha giocato su una tecnica strappa- audience basata su un cast variegato. Il novantunenne Giorgio Albertazzi che sarebbe stato perfetto come ballerino per una notte, è stato ampiamente osannato e posto su un altare dinanzi al quale i giudici di gara sembravano inginocchiati in adorazione perenne. Risultato: una super- valutazione non in sintonia con le performace degli altri concorrenti. Ci sono poi il “mistero” dell’uomo mascherato, bello e impossibile da vedere, nonostante i tentativi di Carolyn Smith, la presenza dell’atleta parolimpica Giusy Versace che ha suscitato molta commozione e l’inserimento nel cast di giovani e aitanti attori come Giulio Berruti. Insomma un mix di ingredienti ai quali si aggiunge l’ospitata di Martina Stoessel, idolo dei teen ager.
{module Google richiamo interno} Ballando con le stelle ci è sembrato ben confezionato nell’ottica di un intrattenimento a metà strada tra una soap opera e una sorta di “La vita in diretta”. Uno show nel quale alla leggerezza di alcune situazioni si alternano momenti di commozione. Il merito della prima puntata è di non essersi adagiata sugli schemi decennali dello show, ma di averne rinnovato i contenuti grazie al cast,
Ma ci sono pur stati degli errori ai quali si deve porre rimedio: oltre la “deizzazione” di Albertazzi, c’è il rischio di trasformare la Versace in un “caso umano”e davvero l’atleta non lo merita. Probabilmente la presenza della Stoessell- Violetta ha influito sugli ascolti,spostando su Rai1 un target under 18 difficile da trattenere nella seconda puntata.
Dall’altra parte Tu si que vales è apparso uno sterile tentativo di fotocopiare Italia’s got talent, accentuandone anche gli aspetti trash che già erano sovrabbondanti nelle edizioni precedenti. Il pubblico non ha ritrovato nello show quell’appeal necessario per bloccare il telecomando su Canale 5. Al contrario le infinite performance sono apparse ripetitive, alcune addirittura volgari: sembravano esibizioni raffazzonate, spesso neppure all’altezza di dilettanti allo sbaraglio. L’errore di Canale 5 è stato duplice: da una parte ha insistito sul trash, dall’altra ha fatto esordire Tu si que vales in concomitanza con Ballando con le stelle. Il nuovo programma aveva bisogno di una preventiva fidelizzazione da parte del pubblico.
Inoltre per dare una sterzata di novità si dovevano cambiare i giudici di gara e non riproporre pedissequamente la triade Gerry Scotti- Rudy Zerbi- Maria De Filippi. A nulla è servito l’inserimento di Francesco Totti come giudice popolare. Lo show sa di vecchio.