Si inizia con un’inchiesta a 360 gradi che ha mostrato come la “pratica” di usufruire di più “pensioni” sia ancora in auge e nessuno ha mai pensato di limitarne l’utilizzazione. In studio, nella prima parte, con Giletti, c’erano, tra gli altri, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, Laura Puppato del Partito Democratico e Massimo Giannini ex conduttore di Ballarò che si è riciclato come opinionista a diMartedì su La7 e molto spesso anche a L’Arena.
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La discussione è stata a tratti persino inquietante: infatti i telespettatori hanno scoperto con meraviglia che il vitalizio può essere addirittura tramandato agli eredi. Bastano pochi anni di legislatura e il gioco è fatto. Giletti ha fatto parlare un artigiano, Mauro che, dopo oltre 40 anni di lavoro porterà a casa la somma di circa 800 euro. Tutto questo in contrapposizione ai soliti privilegiati ai quali basta poco per avere la somma mensile di oltre 3000 euro. Non a caso la puntata aveva per titolo Il patto del vitalizio.
Non è un caso che il medesimo argomento fosse affrontato anche da Barbara D’Urso nella parte iniziale di Domenica live. Il programma ha realizzato una breve intervista registrata a Crocetta che, invece, era presente nello studio de L’Arena. Insomma, come accade ogni sette giorni, esiste una sorta di cross over tra L’Arena e Domenica live determinato dall’affrontare argomenti di grande impatto sul pubblico nazional- popolare. Si tratta di tematiche strappa- audience, accessibili ad un pubblico trasversale e di grande presa sulle coscienze dei telespettatori. Purtroppo, però, non cambia mai nulla, nonostante le promesse degli innumerevoli esponenti politici e sindacali che intervengono e fanno promesse.
Una discussione che si perpetua nel tempo, settimana dopo settimana, chissà con quanta e quale incidenza sulla realtà. A tutto questo si è aggiunto, naturalmente, un ampio spazio dedicato ai classici furbetti del cartellino. I timbratori occulti, coloro che timbrano cartellini a nome di altri, continuano ad agire indisturbati. E il discorso si è esteso anche all’ospedale napoletano dove sono stati arrestati 55 dipendenti con 94 indagati per assenteismo. Il medesimo tema di cui si era occupata anche Barbara D’Urso.
Ci hanno pensato Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble a stemperare la tensione. I tre componenti de Il Volo, ospiti frequenti del contenitore domenicale di Rai1, si sono esibiti in studio ed hanno rievocato i loro successi sanremesi. Il segmento dedicato ai Protagonisti è durato, questa volta più a lungo per offire a chi è stanco delle brutture e degli imbrogli che funestano il nostro paese, una pausa musicale.
SENATRICE PUPPATO E L’ ART. 21 DELLA COSTITUZIONE.
Art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”
Quando nel marzo del 2013, Laura Puppato lo accusò di essere un piccolo ducetto , Flavio Zanonato, ora deputato al parlamento europeo affermò:
“ Mi sembra giusto che la gente sappia che la Puppato non accetta le critiche e che non è affatto quella che sembra in televisione.”
La mia non è diffamazione personale, ma critica a comportamenti politici della senatrice Puppato, diffusa con i mezzi a disposizione di un cittadino. giornali online, social network, emails etc.,etc.. Ho aumentato la diffusione dopo che Puppato mi ha inviato a casa due volte il comandante dei carabinieri di Montebelluna, Arcidiacono per farmi cambiare idea e dopo la denuncia.
Le mie critiche alla senatrice Puppato riguardano principalmente i seguenti punti:
· La strumentalizzazione partitica dell’evento del Cansiglio il 9 settembre 2012. Puppato si presentò come oratrice unica e capogruppo del PD in Consiglio regionale Veneto. Fatto grave che ruppe l’unità delle forze antifasciste.
· La sua performance come sindaco di Montebelluna. Tra l’altro fu denunciata al TAR dal WWF locale. In merito ho redatto un’ analisi di quello che ha fatto come amministratrice della città.
· Quando nel luglio del 2011 il Consiglio Regionale Veneto si è pronunciato a favore della riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle, Puppato capogruppo del PD non si è opposta come hanno fatto altri, per esempio Bertolissi eletto nella stessa lista, ma si è astenuta, facendo passare questo come una critica / atto di accusa alla politica veneta.
· La legge 27/12 che permette al Movimento per la vita, od altri, di entrare negli ospedali senza l’ autorizzazione della autorità sanitaria, come prevede la 194, ottenne il voto favorevole da Puppato allora capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Veneto ( La commissione Sanità del Consiglio regionale poco tempo fa ha respinto il testo che autorizzava l’ ingresso negli ospedali ad associazioni che si occupano di etica e salute. Il Movimento per la vita, innanzitutto. Così torna in giunta il regolamento della legge 27 approvata 2 anni fa. Una grande vittoria delle donne, una sconfitta per Puppato ).
· L’ aver votato in Senato l’abolizione dell’art. 138 della Costituzione, dopo aver partecipato alcuni giorni prima, il 12 ottobre 2013 a Roma ad una manifestazione a sostegno carta costituzionale.
· Il cambiare troppo spesso posizione. Puppattiana durante le primarie del PD del 2012 per ottenere la segreteria del partito e la presidenza del consiglio. Poi, via via, bersaniana, amica dei grillini,civatiana ed ora renziana.
· L’ aver abbandonato per ben due volte il territorio dove era stata eletta, prima di terminare il suo mandato. Prima Montebelluna dove era sindaco,per diventare consigliere regionale veneta, poi il Veneto per diventare senatrice.