Canale 5 archivia una fiction che, come abbiamo notato fin dalla prima puntata, si è rivelata piena di luoghi comuni sulla mafia, di situazioni già viste e di atmosfere spesso mutuate da Squadra Antimafia di cui Marco Bocci è stato tra i protagonisti per cinque stagioni (dalla terza alla settima). {module Pubblicità dentro articolo 2}
Lo svolgersi degli eventi, dopo la prima puntata, ha evidenziato anche una carenza di credibilità da parte dello stesso Marco Bocci che non è riuscito a rendere il personaggio in cui si è calato. Purtroppo c’è da registrare che in “Solo“, l’attore ha dato prova della sua peggiore interpretazione in una fiction.
Statico nella recitazione, immobile nei tratti del viso che non hanno mai rivelato una piena partecipazione ai drammatici eventi in cui era coinvolto. È stato questo uno dei motivi per il quale la serie “Solo” si è fatta superare in ascolti dalla concorrenza rappresentata da “Rocco Schiavone“ in onda in contemporanea sulla seconda rete di viale Mazzini.
Il confronto fra i due protagonisti è impietoso per Marco Bocci. Nonostante atteggiamenti sopra le righe e comportamenti discutibili, “Rocco Schiavone” è riuscito ad incidere positivamente sul pubblico Rai 2 che lo ha preferito all’agente Marco Solo interpretato da Marco Bocci. Per un caso singolare il nome che più ricorre in queste due fiction è Marco. Ed infatti l’interprete di “Rocco Schiavone” è un credibilissimo Marco Giallini.
Ci si augura che, con la conclusione di “Solo“, Canale 5 accantoni definitivamente il progetto di parlare ancora di mafia.
Nelle puntate finora andate in onda i telespettatori hanno assistito soltanto a scene cruenti, uccisioni spietate, immagini di sesso spesso gratuite e proposte in orario protetto. Vi si aggiunga una trama all’insegna dei soliti colpi di scena visti troppe volte in Squadra Antimafia. {module Pubblicità dentro articolo}
E per l’ultima Pietro Valsecchi produttore della serie con la Taodue, non ha risparmiato una suspense adrenalinica al di sopra di ogni aspettativa della vigilia.
Contrariamente a Marco Bocci, i telespettatori hanno trovato in Peppino Mazzotta un interprete credibile. L’ex braccio destro di Montalbano si è calato magistralmente nel ruolo di Bruno Corona dando prova di una recitazione puntuale, senza alcuna sbavatura. Ed ha dimostrato come sia possibile calarsi in un personaggio negativo pur essendo, precedentemente, identificato con un eroe positivo.
E’ stato proprio Bruno a scoprire l’esistenza di un’altra donna nella vita di Marco. Si tratta di Barbara (Diane Fleri). Per cui la situazione era diventata sempre più complicata per Marco che si era nel frattempo legato ad Agata Corona (Carlotta Antonelli) la sorella di Bruno.