Siamo arrivati ad un momento cruciale che riguarda soprattutto due personaggi Raiumundo e Camila. Infatti Raimondo viene finalmente scagionato dall’accusa di essere un terrorista. L’uomo era stato preso di mira dalla polizia e dalle forze dell’ordine dopo l’attentato che era stato compiuto a Munia e che aveva procurato moltissime vittime. Insieme a Raimundo vengono riconosciuti innocenti anche gli abitanti di Puente Viejo.
Donna Francisca (Maria Bouzas) aveva temuto per l’incolumità di Raimundo e aveva più volte pregato l’uomo di non partecipare a quella manifestazione. Ma la Montenegro non era riuscita a scalfirne la decisione. Ora finalmente, con gran sollievo di tutti, è scagionato da ogni accusa. E naturalmente a contribuire ad accertare l’innocenza di Raimundo c’è sicuramente lo zampino di donna Francisca che ha avuto molti colloqui con il governatore della Regione per fare in modo che Raimondo non fosse incolpato.
Intanto don Berengario continua ancora a prendersi gioco di Dolores dicendole che Don Pedro sarà eletto molto presto presidente dell’Unione Sovietica. E dice anche che la notizia le è pervenuta in gran segreto dal Vaticano. Tutto questo come già vi avevamo anticipato nelle puntate precedenti, stuzzica l’orgoglio di Dolores che il paese deride. Ma lei non se ne accorge e inizia a darsi delle arie.
L’altra personaggio su cui sono puntati riflettori oggi e Camila (Yara Puebla). La moglie di Hernando dos Casas sposata per procura, comincia a non avere più nessuna fiducia nel marito che la respinge continuamente. La giovane donna ritiene questo atteggiamento profondamente offensivo della sua dignità femminile ma lei ha capito che sotto tale drastico rifiuto si nasconde un segreto. Esiste un’unica persona che potrebbe aiutarla per scoprire di che cosa si tratta. Ed è proprio Elias. Camila vorrebbe non ricorrere al suo sostegno ma capisce di non poterne fare a meno.
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Infine ad Alfonso ed Emilia è arrivata una cartolina da parte di Aurora. La giovane donna che ha in custodia e il piccolo Beltran figlio di Bosco e di Ines, è in procinto di partire per Cuba per andare da Maria e Gonzalo che vivono oramai lì. Nella cartolina però non c’è scritto altro che un affettuoso saluto. Ma tanto basta, dice Alfonso
ll’Unione Sovietica.